IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
Reuccio aprì gli occhi, quasi si svegliasse da una gran dormita. - Chi siete, bella figliuola? - Sono la figlia dell'Orco; non abbiate paura. Voi chi
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porta. - Prendetelo voi, bella figliuola. - Non ho braccia, signora mia. - Ve l'appunto sul busto; è un buon ago. Il vecchio disse: - Biscotto a chi non
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domani riporterete qui la Trottolina parlante, o guai a voi. Andarono via tutti e due più morti che vivi. - Ah, poverini noi! Come fare una Trottolina
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, nonnina mia, pensateci voi per me! Una mattina, nel far le scale per andare a comprare il latte, scòrse su uno scalino qualcosa che non distingueva bene che
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inutile ve lo dica; non me la potreste dare neppur voi. - Voglio saperlo. - Se ve lo dico, Maestà, vi verrà la voglia come a me. - Dimmelo. Chi la vuol
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, marito e moglie. - Non ricoveriamo nessuno. Perché siete un figurinaio, facciamo una eccezione per voi. Il nostro figliuolo fa lo stesso mestiere. É
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non verghe d'oro; più gliene caricavano e più arzillo diventava. Il Ministro corse dal Re: - Maestà, non basteranno tutte le verghe d'oro che voi
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! - Siamo più miseri di voi - rispose il padre. - Rivolgetevi altrove. La ragazza invece prese la pagnottella, che doveva essere il suo desinare di quel
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di mille colori. - Padrona, comandate. Ora la padrona siete voi. Venne la scimmia, saltellando, facendo mosse buffe: - Padrona, comandate. Ora la
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va, arriva; chi cerca trova. Coraggio, bel cavaliere! - E voi chi siete? - Un povero vecchio. Dovrei scavare una radica qui, ma non ho forza. - Datemi
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spesso spesso non riusciva. Gli affari correvano a rotta di collo; la gente non ne poteva più. Ma, come dire al Re: - Maestà, siete voi che Fate assordire
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almeno; ma non si riconoscevano. - Chi siete? Che fate qui? - Sono una boscaiola. Faccio legna. E voi? - Sono un boscaiolo; faccio carbone. - Ho una
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lunghe, e si divertiva a canzonare Mastro Acconcia-e-guasta: - Questo è latte che non rappiglia! E voi che Fate, Mastro Acconcia-e-guasta? Ora non avete
Accademia della crusca
