IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
pigiava per vedere lo strano spettacolo. L'asino andava a passi di formica, balenando su le gambe scarne, e con le orecchie ciondoloni. E la gente rideva
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delle nozze il Re disse a Rota: - Vieni a vedere la tua camera. Le fece scendere scale dietro scale, una più buia dell'altra, e quando furono all'uscio
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per chiasso: - Mostrami la tua lingua! Vo' vedere com'è fatta. Non c'era niente di male in queste parole; ma colui, infuriato, pestando i piedi e
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pescatore si trovava con quella disdetta addosso, ripensava continuamente le parole della moglie: - Costei è la nostra disgrazia! E non poteva vedere la
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; altrimenti sarebbero morti di fame. - Questo è un tiro di Mastro Acconcia-e-guasta! - disse uno dei Ministri. - Vo' andare a vedere se è vero. Si travestì e
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sfuggire quell'occasione di farsi vedere dal Reuccio; già borbottava le belle parole di ringraziamento da dirgli, e già pensava al graziosissimo inchino
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vedere chi di loro avrebbe,avuto la virtù di far germogliare la radichetta. Arrivò primo il Reuccio di Francia. Presuntuoso, superbo, disse: - Vedrete
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. - Il gattino di gesso? E andò a vedere. - Meo! Meo! Meo! - Maestà, il gattino vuol qualche cosa; io non so capire il suo linguaggio. - Vuoi della trippa
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la fiutava tutta, ma non poteva toccarla per via dell'anellino e dalla rabbia si mordeva le labbra. - Che ci hai addosso? Fammi vedere. Perché
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, per vedere se era vero. - Maestà, sotto il letto c'era un cesto con de' cenci. - Hai sentito? - disse il Re. - Non hanno saputo cercare. Il Re mandò di
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fuori il Reuccio. - Ho tentato di cavargli l'anello; non mi è riuscito. Ritenterò domani. - Fatemi vedere tutta la casa, intanto che vostro padre non c'è
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ripresero la vita consueta: egli andava a giornata, ella filava stoppa o tesseva tela per conto delle vicine; ma non cantava più, né si faceva più vedere su
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non si fece vedere. Al terzo giorno, ricomparve con una lettera al becco. La Reginotta scriveva: "Sono prigioniera nel palazzo di sale, e pepe d'una