IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
C'era una volta un Gessaio che aveva parecchi asini magri e sbilenchi, sui quali caricava i sacchi del gesso da portare a questo e a quello; uno poi
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le nocche delle dita su la padellina che dava un bel suono; poi, per chiasso, la posò sul focolare spento e, ridendo, disse al padre: - Che volete
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vedo più. - Rimase lì col naso all'aria, stupito della buona Fortuna. Andò subito a fare un po' di spesa, e poi si mise a cuocere la minestra
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sossopra tutto il palazzo reale; capricciosa e bizzosa poi quanto può essere una bambina che i genitori non sgridavano mai. Più grosse le faceva e più
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coltelli smossi, quasi lì dentro stessero ad apparecchiare una gran tavola; e poi, risa e strilli: - Tu mi conci! Tu mi strappi! Tu mi inzuppi. Un
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si metteva prima a sonare e poi a gridare: - Púuh! Púuh! Púuh! Vieni, vieni a macinare! Nel mulino non c'è da fare. Púuh! Púuh! Púuh! Vieni, vieni al
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denaro, tanto da non dover star a servizio in casa altrui! - Nient'altro? - Nient'altro. - Prendete; mangiate queste due focacce, e poi schiacciate queste
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più forte che poté: - Aiuto, buoni cristiani, aiuto! Sentì frugare tra l'erbe e i rami; poi, due manacce con tanto di ugne lo ghermiscono, lo levano di
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Senza-liiingua avrà tant'oro quanto peeesa! E andò in giro per tutto il regno, e poi fuori del regno, in diverse parti del mondo, salendo in cima alle
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tutti i pesci si fossero messi d'accordo per non farsi pescare da lui. I suoi compagni, invece, ne pigliavano tanti e poi tanti, che spesso dovevano
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, l'accompagnò dal lattaio e poi la ricondusse fino alla porta di casa. La sorella maggiore già s'affrettava a scender le scale per non lasciarsi
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, appiccicatele il picciuolo di ferro ben limato e lisciato, e poi tornate da me. Il Reuccio così riebbe la Trottolina parlante e si mise a farla girare
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parlare, e rispondeva a quel modo. Quando crebbe fu peggio. Per un nonnulla picchiava i ragazzi che facevano il chiasso con lui, e poi spiccava un salto
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pescarle? Colui doveva averle già spese. Chi sa per che mani passavano in quel momento. E poi, come riconoscerle fra le altre monete d'oro fatte con
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sotto mano; poi, afferra un bastone, e giù colpi da orbo. - Sono io, marito mio! Sono io, marito mio! Credeva di parlare e abbaiava. Colui, che la
Accademia della crusca
