IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
inutile ve lo dica; non me la potreste dare neppur voi. - Voglio saperlo. - Se ve lo dico, Maestà, vi verrà la voglia come a me. - Dimmelo. Chi la vuol
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poverina? É mancanza di carità rammentarle il suo difetto. - O se è vero ch'ella è Zoppina! Non me lo invento io. E la cattiva rideva, per giunta. Si
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viaggio! - E buon ritorno! Marito e moglie si fregarono le mani dalla contentezza. - Ora beviamo. - Sono proprio due stille. Guarda, una per me, una per
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giorno, e la porse alla vecchia: - Mangiatela voi per me. - Grazie, figliuola. Intascata la pagnottella, la vecchina cavò di sotto lo scialle unto e
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e brontolava, al suo solito, senza levar gli occhi dal lavoro. - Tornitore, Fatemi una trottola anche per me. - Piccola o grande? Piatta o col
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. Quella nottata marito e moglie non chiusero occhio. - Cerca tu il Grillo e ammazzalo - disse l'omo. - Se la notte ventura ricomincia, me la prendo con
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. - Dormi con me questa notte; domani all'alba andrai via. La buona vecchietta la fece entrare in casa, le diè da mangiare e da bere, e la mise a letto. La
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nostra disgrazia! Questa è una ciocca dei suoi capelli; te la manda per ricordo. - Tienti l'oro per te; a me i suoi capelli mi bastano. Li baciava
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il doppio; dammi anche l'asino. - Maestà, la bestia fa comodo a me; non la vendo. - Va bene - disse il Re impermalito. - Gli sia dato quel che gli
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, a quel vocione cupo cupo, rabbrividì: - Povero a me! Son capitato alle mani dell'Orco! L'Orco, era proprio lui! Se lo mise sotto braccio come un
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gattoni? Insospettito, disse: - Non me la dài a bere, contadinaccio! Che significano quei tappi? Parla, o ti fo, mozzare la testa. Tra il diventar
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cuore mi predice che me ne verrà buona Fortuna. Il Re e la Regina alla fine si rassegnarono; e un giorno che tirava un furioso maestrale, condussero in
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: - Meo! Meo! Meol - Buona gente, voi avete una moneta d'oro. Se me la date, ve ne do dieci e d'oro anch'esse. - Fa' vedere, La Reginotta cavò fuori le
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comprare i chiodi e la colla. - Colla ce n'avete tanta! - Quella serve per me. - Che buon odore di vivande, Mastro Acconcia-e-guasta! - Sono i resti
Accademia della crusca
