IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
sossopra tutto il palazzo reale; capricciosa e bizzosa poi quanto può essere una bambina che i genitori non sgridavano mai. Più grosse le faceva e più
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strada. - Non mi riconoscete? - Non vi abbiamo mai vista. - Sono la Fortuna. Che volete? Chiedete e vi sarà dato. I ragazzi si consultarono, imbarazzati
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benino. Parlando con loro però, il Re s'accorgeva ch'essi, di tanto in tanto, portavano le mani, agli orecchi per tapparseli. - Che è mai
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vicine che ricevevano la carità, cominciarono a ciarlare: - Come mai padre e figlia, con quella miseria, senza guadagno alcuno, se la scialavano a
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in una tasca del grembiule. La creaturina non riusciva a crescere. A sette anni era rimasta tal quale di quando era nata. Non piangeva mai, sorrideva
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camera coi due corni di bue e i due stivali. Voleva far la prova se mai questi erano prodigiosi al pari di quelli. E cominciò dai corni. Li prese per
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peggio di lui. - Maestà, che avete mai fatto? - gli disse un Ministro: - Ora che il barbiere ha la coda, nessuno ce la può con lui. Il Re pensò: - Se
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, venite su. Non gli era mai capitata la Fortuna di vendere qualcuna di quelle sue cosucce alla casa del Re. Dalla contentezza non stava nei panni, e
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figlia dell'Orco, vedendo quel bel giovane tutto insanguinato, n'ebbe pietà: - Che roba buona dite mai! É morto; non vedete? Lo butto nel carnaio
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mai smettere fino a tardi, finché vi si vedeva. - E il desinare, Mastro Acconcia-e-guasta? - Lo preparano, in cucina. A un'ora di notte, Mastro
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bambina. Il letto era ancora intatto, e l'uscio socchiuso. - Ah, figliolina mia! Dove sarà mai? Vado a cercarla. - Vuoi perdere la giornata? - disse
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si lamentavano mai. Andavano a dormire di buon'ora, e la mattina, prima dell'alba, erano all'erta. Una notte si sentono svegliare dal canto di un
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scontento. - Ma, forse deve fingere di non vedermi, per timore del Re suo padre! - ella pensava. E insuperbiva più che mai. Quel giorno, il Reuccio
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! Alla bambola egli aveva messo nome Trottolina, e non voleva fare il chiasso altro che con lei. Crebbe, e intanto non cessava mai di giocare a trottola
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il manto reale. - Infatti, - rispose la ragazza - non ho mai dato un punto in vita mia. L'ago intanto era rimasto attaccato alla stoffa, e durante la
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guidaleschi e la coda mozza? Poteva mai essere? Quell'asino però non era un asino simile agli altri. - Qui c'è un mistero! - disse il Re. E radunò il