IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
Reginotta. Chi la vuol cotta, chi la vuol cruda; Ma io vorrei ... E si fermava. Gli domandavano: - Che vorresti? - Niente, niente, lo so io! Un giorno
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! Aveva una figliuola bella quanto il sole, ma senza braccia, ed era la sua disperazione. Le vicine lo aiutavano: oggi una, domani un'altra, si
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più forte che poté: - Aiuto, buoni cristiani, aiuto! Sentì frugare tra l'erbe e i rami; poi, due manacce con tanto di ugne lo ghermiscono, lo levano di
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verso il lato donde il trillo veniva. - Dove ti sei ficcato, grillaccio? E il Grillo, dall'angolo opposto: - Trih! Trih! Trih! Pareva lo canzonasse
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mugnaio. Per la via gli domandavano: - Di chi sono cotesti corni, mugnaio? - Sono miei. Uno lo regalo, l'altro lo do per nulla. E se ne tornò al mulino
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poverina? É mancanza di carità rammentarle il suo difetto. - O se è vero ch'ella è Zoppina! Non me lo invento io. E la cattiva rideva, per giunta. Si
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buoni affari; gli rimaneva soltanto un gattino. Non lo aveva voluto nessuno, quantunque niente diverso dagli altri venduti. Il povero figurinaio si
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la mattina dopo all'alba era di ritorno. Quando aveva fatto una buona retata, scorgendo da lontano la moglie che lo attendeva, ansiosa, alla spiaggia
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mai smettere fino a tardi, finché vi si vedeva. - E il desinare, Mastro Acconcia-e-guasta? - Lo preparano, in cucina. A un'ora di notte, Mastro
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i Ministri? Il Re credeva di parlare con lo stesso tono di voce di tutti gli altri; e quando i Ministri, diventati sordi, non udivano più neppure lui
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pensando all'avvenire; ma la ragazza, gioviale anche nella miseria, canticchiava da mattina a sera, come quand'era al telaio e con la rocca al fianco e lo
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, mi picchia per un nonnulla. - Anche lo stalliere mi sgrida e mi picchia per un nonnulla. Vado a cavallo però, quando vo ad abbeverare le bestie. - Io
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pigiava per vedere lo strano spettacolo. L'asino andava a passi di formica, balenando su le gambe scarne, e con le orecchie ciondoloni. E la gente rideva
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o col cocuzzolo, egli adattava subito un pezzetto di legno al suo tornio, e con un piede sul pedale e in mano lo scalpello, si metteva a lavorare
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, si messero a ridere anche loro: - Ah, ah, che frugolina! Ah, ah, che frugolina! La vecchia, levatasi da tavola, cercava il bastone e non lo trovava
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crollasse. Invece la spelonca diventava un palazzo così magnifico, che lo stesso palazzo del Re era niente al paragone. Venne l'uccello dalle piume
Accademia della crusca
