IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
d'alloggiarla per una notte nel palazzo reale, come se fosse stata la sua stessa persona: - Non le domandate né donde venga né dove vada; non vi
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. - Apriamo. Entrò una vecchina come loro, tutta coperta di neve, inzuppata d'acqua e inzaccherata. - Chi siete? Dove andate? - Sono la Fortuna; vado
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farla divertire. Se la mise in tasca, e s'avviò. - Babbo, dove mi porti? - Dove vuole la tua sorte. - Ah, babbo scellerato! Ah, babbo senza cuore
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? - Agnellini, caprettini che parevano bambini. Non mi son pulita la bocca. Nella prima città dove arrivarono, il Reuccio mantenne la sua parola e sposò la figlia
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bambina. Il letto era ancora intatto, e l'uscio socchiuso. - Ah, figliolina mia! Dove sarà mai? Vado a cercarla. - Vuoi perdere la giornata? - disse
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bollente e l'appiccicò al barbiere nel posto dove stanno le code. Il barbiere non disse né ahi né bahi, quasi la pece bollente non lo avesse scottato
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, saltò giù dal letto e si mise a frugare in tutti gli angoli. - Dove ti sei ficcato, grillaccio? E il Grillo: - Trih! Trih! Trih! Colui si volta e corre
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: intanto se la scialava meglio di un principe. Di dove li cavava tanti quattrini? La mattina andava al mercato per far la spesa: - Macellaio, quel filetto di
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dal vociooone, avrà tant'oro quanto peeesa! In pochi giorni non ci fu angolo del regno dove il bando non fosse conosciuto. E quei tuoni della voce del
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quell'angolo dove l'aveva buttata. Ogni notte però quel lamento: - Ah, Reuccio, Reuccio, come m'hai abbandonata! Il Reuccio non poteva più dormire
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una manica c'era appuntato un ago. - É l'ago della signora! Infatti l'ago non era più al posto dove la signora lo aveva messo. - Zitta, figliuola
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di un sotterraneo, dove non penetrava un fil di luce, ve la spinse dentro e messe tanto di catenaccio. - Ah, Maestà, che tradimento! Il Re tornò su
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costernazione del Re e di tutta la corte! - Come disfarlo?! - Bisogna recuperare le tre monete d'oro date da vostra Maestà al figurinaio. Dove andare a
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sul collo? Passato l'arco della porta dove non c'era gente: - Avanti, focoso! Avanti, focoso! L'asino rizza le orecchie, agita il moncherino della coda