IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
sempre davanti la porta, con gli occhiali sul naso; e, tirando l'ago, canterellava: Il mal tempo dee passare, Il bel tempo dee venire. Zun! Zun! Zun
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sgolava inutilmente: - Oh, il bel gattino! Chi vuole questo gattino, chi vuole! Si trovava in quel momento sotto le finestre del palazzo reale: - Figurinaio
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una zappa in mano. - Bel cavaliere, Che cercate da queste parti? - Cerco la Reginotta Piuma-d'-oro che fu portata via dal vento. In grazia, l'avete
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le nocche delle dita su la padellina che dava un bel suono; poi, per chiasso, la posò sul focolare spento e, ridendo, disse al padre: - Che volete
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verso di trovar niente. - Forse, sarà volato fuori dall'uscio. Si tranquillò. Ma la notte appresso, ecco di bel nuovo il Grillo: - Trih! Trih! Trih
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vecchiaia. Ora però, fra le privazioni e gli acciacchi, ripensavano con dolore al bel tempo della loro giovinezza. Facendo il confronto tra quelli che
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sé. Allora tirò forte, e fu come se avesse strappato una coperta. Dell'asino non rimaneva più niente, e un bel giovane, riccamente vestito, si rizzava
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del desinare; eccoli là. Il ministro si sentì venire l'acquolina in bocca a vedere un bel tòcco di filetto arrosto e mezzo pesce con la salsa che
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gridare alle guardie: - Fate giustizia! Fate giustizia! Più lui gridava e più assordivano. Il regno sembrava un paese di matti. Un bel giorno, davanti il
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- disse la donna-pesce. - Se tu mi dài Bambolina, ti regalo un bel mucchietto di monete d'oro, che ti caverà da ogni guaio. - Non vendo il sangue del mio
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! T'aspettavo. - Mi conoscete? - Ti conosco, E nel baciarla, la tastava tutta. - Che carni fresche! Che bel boccone! Vieni, vieni: questa è casa tua. E
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bel calcio lo prese il Re, in una gamba: - Ahi! Ahi! Il Re, scornato, dovette tornarsene, zoppicando, a palazzo; e le guardie lo seguirono, zoppicando
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figlia dell'Orco, vedendo quel bel giovane tutto insanguinato, n'ebbe pietà: - Che roba buona dite mai! É morto; non vedete? Lo butto nel carnaio
Accademia della crusca
