IL PAESE DI CUCCAGNA
Dai primi di gennaio Napoli era stata presa da una smania di lavoro che si diffondeva da una bottega all'altra, da una casa all'altra, di strada in
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- Agnesina Fragalà, bella figlia di papà, - diceva il giovane padre, curvo sulla culla di ottone luccicante come oro, tenendo aperte le cortine di
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Il dolce aprile aveva fatto sbocciare tutti i fiori dei giardini, degli orti, delle terrazze e dei balconi napoletani: dovunque vi era un po' di
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Donna Bianca Maria Cavalcanti aveva riletta otto o dieci volte quella lettera, prima di riporla in tasca: e mentre, tutta sola nel grande nudo salone
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gli occhi bassi, chinandosi ogni tanto ad asciugare le labbra unte a un lembo della tovaglia, tutta chiazzata di vino azzurrigno. Sulla tavola, fra
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L'estate di quell'anno fu assai triste per i napoletani, materialmente e moralmente. Anzi tutto, dalla fine di giugno, lo scirocco estivo si sciolse
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Dopo mezzogiorno il sole penetrò nella piazzetta dei Banchi Nuovi, allargandosi dalla litografia Cardone alla farmacia Cappa e di là si venne
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Prostrata sul bruno e vecchio inginocchiatoio di legno scolpito, coi gomiti appoggiati sul cuscino di velluto, con la testa lievemente chinata e il
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Nella piccola osteria di Babbasone sulla via che dal Moiariello di Capodimonte, scende ai Ponti Rossi, non vi era, in quella chiara mattinata
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Il dottor Antonio Amati era profondamente innamorato di Bianca Maria Cavalcanti. Quel rude cuore che era diventato ferreo nella lotta con la scienza
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Cesarino e Luisella Fragalà avevano chiuso bottega, quella sera piovosa di estate, mezz'ora prima del solito, alle nove. Tanto, con quel cattivo
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di un piccolo taccuino, sfogliando le pagine di uno scadenziere, paragonando le scadenze annotate in lunga fila, a certe cifre oscure ed enigmatiche
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L'amore di Bianca Maria Cavalcanti e di Antonio Amati si era fatto più forte e più doloroso. Anzi il segreto cruccio mesceva non so quale attraente
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Don Gennaro Parascandolo, lo strozzino, veniva da qualche tempo, molto spesso nel portone di via Nardones e saliva per la scala grande, al secondo
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Il giorno quattro di gennaio 1884, prestissimo, nella mattinata, la portinaia del palazzo Rossi, già Cavalcanti, appoggiò una scaletta di legno a
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di fanciulla. Erano corsi due anni dal giorno in cui uno dei più giovani, ma anche dei più illustri medici napoletani, era venuto a prender dimora colà
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Con fragor triste scrosciava la pioggia di estate sul selciato, mentre due larghi rigagnoli giallastri discendevano ai lati della via Nardones e
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Uscendo dalla stanza dell'Intendente di finanza, nell'anticamera, don Crescenzo ebbe un barbaglio e vacillò: - Vi sentite male? - chiese premuroso
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schiudevano e chiudevano, senza far alcun rumore: i due vecchi servitori, Giovanni e Margherita, camminavano in punta di piedi, senza parlare, come ombre
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paterni: e portando ognuno la chiave di casa in tasca, avevano chiuso la porta senza far rumore. Entrando nel suo appartamento e poi nella sua stanza