IL PAESE DI CUCCAGNA
, sulle ceste dei panni di bucato delle lavandaie, sui sacchi di farina del farinaio, accanto alle frutta, accanto ai pomidoro, nelle botteghe del gran
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Il giorno quattro di gennaio 1884, prestissimo, nella mattinata, la portinaia del palazzo Rossi, già Cavalcanti, appoggiò una scaletta di legno a
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Cesarino e Luisella Fragalà avevano chiuso bottega, quella sera piovosa di estate, mezz'ora prima del solito, alle nove. Tanto, con quel cattivo
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stille di sudore. Pure, per darsi un'aria disinvolta, cavò un sigaro e lo accese. - Buoni affari? - domandò l'usciere al tenitore del Banco lotto
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botteghe da calzolaio le orlatrici passavano dieci ore del giorno a orlare le scarpette di raso rosa, azzurro, bianco, bigio, lilla, e gli stivaletti
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gaiezza del sole illuminò una via oramai solitaria. I mercanti del lato destro di via Santa Chiara - poiché il lato sinistro ha solo l'alta, chiusa
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, Cesare Fragalà arrivato al parossismo del pentimento, tremava come un bambino: solo il placido respiro di sua moglie dormiente lo calmò un poco: ma
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repressi di lacrime. E anche quella sera, ma più concitatamente del solito, verso le otto, rientrò il marchese Cavalcanti: e aveva nelle membra, nella
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cristalli, triste anche la maestosa mole del teatro San Carlo, tutto il notturno paesaggio avvolto nella fragorosa burrasca che non aveva posa, traendo
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aveva sconvolto lo spirito del vecchio marchese di Formosa, la condizione dei due amanti era venuta peggiorando insieme con la crescente morbosità del
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vecchie tende ingiallite del balcone dirimpetto al suo, rispondente nel maggior cortile del palazzo Rossi, già Cavalcanti, quel delicato volto pensoso
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passava il tempo a desiderar la presenza del suo padrone e signore, di cui ignorava finanche il vero nome: e malgrado la sua ripugnanza fisica, si sentiva
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questo, san Gennaro aveva tardato tanto a fare il miracolo, quell'anno; san Gennaro non sbaglia! Lo scirocco impetuoso sollevava le onde del golfo
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una di quelle statue oranti, che la pietà del Medio Evo inginocchiava sulle tombe in eterno atto di orazione. Ella parea non sentisse l'ora che
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Un silenzio profondo regnava da tre giorni nella casa del marchese Carlo Cavalcanti: le porte, oliate nei loro cardini e nelle loro serrature, si
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delle vampe scure, con quella risoluzione di volontà in certe linee del profilo e del mento, che indicano nel cuore feminile una forza segreta, latente
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e di coltelli grossolani, col manico nero: ogni tanto, spezzando un pezzo di pane, lo bagnavano nell'olio soffritto, al fondo del grande piatto
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candida e malinconica fanciulla, ogni giorno, dietro i cristalli del suo balcone, l'abitudine che è la grande generatrice degli affetti, che li crea
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. Dalle finestre del primo piano si vedevano i sobborghi napoletani della via Reclusorio, della stazione ferroviaria e le paludi fuori Napoli e la
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fitta di caratteri. Lavorava assai placidamente e in silenzio in quella stanzetta del quartino in via San Giacomo, dirimpetto alla Borsa: un quartino che
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