IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
in un'ora. E un altro dì ci sono le onde pette- gole, che scherzano intorno sgarbate, vi spruzzano, ciarlando, la loro saliva in volto, non vi lasciano
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Antonio, che sono vivi, mi scrutano dentro nelle vi- scere, mi strappano fuori un non so che dall'anima. È uno scavo nella coscienza. Forse il mio Demonio
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- futi e a cartocci barocchi, i quali mostrano ne' luoghi più riposti i segni delle scomparse dorature: e vi sono i vetri a figure colorate, qua e là rotti
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di legno intagliato, che si mettevano a' piedi del letto degli sposi, tutte a putti che giuoca- no, ad amorini alati e ninfe nude; e vi stanno gli
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un canale, al- l'angolo di un campiello qualunque e, avendo un poco di pazienza, vedrete che nuove scene vi comporranno dinanzi questi tre ele- menti
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uscire l'imbottitura di stoppa. Già vi stavano seduti i cantanti, due suonatori di chitarra ed il compositore della marinaresca, un gio- vinetto
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cappella di San Marco a pregarlo di essere uno degli arbitri. Questi, uomo pru- dente, rispose: "Vi pare! Nella mia posizione, farmi dei nemici fra i
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suonerà il pianoforte, perché le note vi stan- no belle e preparate, e basta pestare sui tasti. I suonatori di piano- forte sono appunto quelli che
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dalla basilica di San Petronio un cantore stupendo, talché il di- sgraziato basso veneziano doveva sfogarsi nei pieni; si sapeva come vi fosse un
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. Egli stesso era vissuto senza mai sgarrare, ma come un orecchiante della virtù. La prima volta che Nene scrutò nel proprio petto, vi trovò una immagine
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ferma e alzando il braccio mi mostra coll'indice una lapide antica infissa nella rovinosa muraglia di una casa. Vi leggo a stento questi bei versi: Oggi