IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
Per cinque giorni lo Zen aveva continuato a presentarsi alla casa del suo maestro, supplicandolo di essere ricevuto; ma il vecchio aveva dato ordine
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, petti di pollo, latte di gallina, vino vecchio e il suo sorriso tutta bontà; ma io non ave- vo fame e digerivo male. Pensa che malinconia m'era
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incontro anch'io al nuovo Cu- rato, che faceva il suo ingresso trionfale. Appena mi ha visto è sceso dalla carrozzetta, dove stava con il Sindaco. Ha
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tanta devozione, tanta sollecitudi- ne. Tornò ai fiori, al lavoro, talvolta alla cucina. Dal suo animo s'era dileguata quella irrequietezza dell'amore
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colore. Il colore nel doppio suo senso morale e materiale è un gran tormento dell'artista d'oggi. Color loca- le sentire e ritrarre una Venezia, che
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vecchia, tanto curva che il suo mento giungeva appena all'altezza delle panche, passava abbastanza lesta da un altare all'altro, mettendo innanzi ad
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, già si comincia a chiedere silenzio, già si tace, si ascolta, ed i suo- ni si diffondono in uno spazio via via maggiore, disturbati soltanto da
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quale per primo aveva recato in chiesa la grande novella. "È scappato?" domandò ansando. "Scappato, un corno. È partito col suo bravo passaporto in
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suo, e per i quali avrebbe coniato moneta falsa. Poco mancava in realtà che non ne coniasse: faceva di tutto. Nella cappella era entrato quale basso
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del proprio scolaro, e rifaceva il canto con il suo vocione portentoso, sicché il vecchietto finiva per turar- si le orecchie, dicendo: "Si sente che
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. Ogni maniera aveva il suo proprio nome, conveniente ai zerbinotti, ai filosofi ai viaggia- tori, ad ogni classe di persone. Tacito si lagnava già delle
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stupiva nel vedere la gente affan- narsi per guadagnare e per ammassare. Il suo stipendio di primo basso nella cappella di San Marco era sequestrato da
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giacevano nel- l'armadio, il suo più grazioso cappellino, già destinato alle messe dei giorni solenni; chiamò una sarta, suggeritale dalla Gigia, per