IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
Se il soprano avesse dovuto cantare nella messa del Furlanetto, scritta solo per tenori e bassi, non avrebbe potuto far uscire una nota dal
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alla Maria di rispondergli che non voleva asso- lutamente veder nessuno. Lo Zen s'informava della malattia di Nene, tornava dopo qualche ora, e se ne
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della figlia d'una sorella del maestro Chisiola, il quale, non avendo nessun altro parente sulla terra, concentrava nella dol- ce nipote, rimasta orfana
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Quando Nene seppe della richiesta e della ripulsa, si pose a ridere come di cosa bizzarra, che non la riguardasse. Le piaceva la voce del giovinotto
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tutta la sua dolcezza, e nelle sue maniere ricompari- vano la modestia e la calma di qualche settimana addietro. Per il nonno non aveva mai mostrato
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dall'alba al tra- monto mi piantavo immobile nell'acqua e nella nebbia ad aspettare una folaga, la quale molto spesso non voleva mostrarsi. Mi scor- davo
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scuola dello Zen non ci entrava proprio per nulla. Mi- rate fu giudicato con poca benevolenza: voce potente, di buon timbro, abbastanza intonata, ma
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cui occorreva un usignuolo, tanti erano i trilli, i gruppetti, le volate, i gorgheggi, Carlottina Bianchi, anche se non fosse stata ammalata, sarebbe
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lontano, il salmeggiare basso dei sacerdoti della processione e l'armonia vaga, lunga, angelica della risposta delle donne. La vecchiaia è orrenda. Non
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non possa essere altro che Venezia; colorito: emulare con la tavolozza quelle fanfare di tinte, quelle smorzature di toni, che nascono dal salso
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che non davo retta alla legge, i barcaiuoli se ne tornarono indietro, e mi lasciarono solo. Nell'acqua profonda sen- tivo di quando in quando una
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Mirate". L'altro ripeteva risolutamente: "No, no e poi no. Tu non capisci niente. Gli basterebbe mangiarsi quel po' di dote. È uno scavezzacollo. Povera
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vecchia e stanca per attendere agli affari. Vero è che la mia buona Menica mi fa arrabbiare tutte le sante sere. Non vuole andare a letto prima di me, per
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una lunga e sinuosa striscia di fiume. È un'afa, che non si può respirare. Me ne sto qui da un pezzo a guardare le montagne ed il cielo. Le curve ripide