IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
voce rimbombante grida: "Pentitevi, figliuoli, tornate nella via della virtù; giacché per voi, o perversi, che continuate a vivere nel peccato, che
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colore. Il colore nel doppio suo senso morale e materiale è un gran tormento dell'artista d'oggi. Color loca- le sentire e ritrarre una Venezia, che
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Era un caldo d'inferno: l'estate si sfogava. Mancavano due giorni alla sagra del Redentore, e già gli operai dell'arsenale stavano connettendo nel
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corrente fresca, e mi scorreva sulla pelle un leggiero brivido; poi tornavo nel tepore quieto e beato. Quella libertà delle membra in mezzo a quella
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Ti scrivo di giorno all'ombra dell'antico padiglione e all'aria aperta, nel giardino ora tutto intralciato e spinoso, che sta innanzi al padiglione
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, conduceva Mirate per mano nel chiosco circondato e coperto di rampicanti, e si metteva a sedere accanto a lui. Dopo un'ora o poco più, il giovinotto
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dall'altra parte della valle; e come pareva che le cime dei monti si rispondessero nel gaio linguaggio di fuo- co! Le campane suonavano ora a distesa
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, non andava nel brolo a respirare una boccata d'aria, non faceva altro che starmi intorno sollecita, sempre attenta ad un'allegria fi- duciosa e serena
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trasportare nella penisola Iberica. Sfogandosi nel ripetere: "Truffatore, dissanguatore, ladro, assassino" l'ingannato soprano passò dalla propria bottega
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del canto, nel quale la sua voce non robusta, ma estesa e morbida, era riescita ammirabile di agilità e di grazia, ed i fiori del piccolo orto, chiuso
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libro o sugli intrecci del pavimento di marmi e di por- fidi; ma lo alzava spesso alla cantoria, la quale, a stare nel cantuc- cio della cappella, si
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ancora luogo attorno alla piazza di San Marco, sembrava tale e quale uno dei cantori dipinti l'anno 1496 da Gen- tile Bellino nel gran quadro della
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, perplessità negli attacchi, pesantezza nel modulare; e nega- va assolutamente che gli scolari dello Zen sapessero leggere a prima vista. Proponeva un
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, gli amici lo sfuggivano; viveva rintanato nel Caffè della Gloria scrivendo il suo Trattato sul setticlavio, e mangiando quel poco che gli era offerto