IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
Novelle veneziane L'uno insisteva timidamente: "Eppure, maestro, mi scusi. In fondo è un buon giovine. Ha un gran capitale in quella sua voce da
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Schizzo dal vero L'acqua era tiepida, il mare uno specchio. Nuotando ora lesto, ora tardo, m'ero allontanato bene dalla riva, sicché la barca di
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visita?". L'altro, confuso e con la propria idea fissa nel capo, balbettò: "Ero venuto, passando, a informarmi della salute della signorina Nene". "Non è
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primo impul- so? L'artista che si muti in critico può ritrovarlo forse; e una così fatta ricerca della genesi dell'idea sarebbe piena di ammaestra
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' gruppi di punti argentei si raccoglievano come in tanti palloncini aereostatici, i quali vagavano un pezzo in- nanzi di ridursi al nulla. L'aria è
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vedersi tracciata innanzi un'unica via le metteva in petto una sicurezza, un riposo, ch'ella scambiava quasi con la felicità. L'amante per lei era
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, come si farebbe innanzi alle buffe disperazioni di un bimbo, e chiese: "Si tratta del setticlavio?". L'altro continuava: "Sono rovinato, sono rovinato
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. L'antiquario soprano stava contrattando con una donna pallida, mentre lo Zen entrava ansante nella bottega. Si trattava di una Vergine col Putto in braccio
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, intorno alle frequenti tavole lunghe e strette, stava un mondo di gente a cenare. L'illuminazione consisteva nei soliti fanaletti e lampioncini penzolanti