IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
Quando Nene seppe della richiesta e della ripulsa, si pose a ridere come di cosa bizzarra, che non la riguardasse. Le piaceva la voce del giovinotto
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(Queste annotazioni sono tolte dall'albo di un artista pedante) Il cortiletto di un'osteria sulle Zattere al ponte della Calcina ombreggiato appena
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canale della Giudecca il lungo ponte di barche, il quale serve a congiungere, durante la solennità, le Zattere al tem- pio; già i più solleciti
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poi m'aveva pregata di non dir nulla della sua partenza fino alle undici di stamane, te- mendo di essere rincorso da certe gonnelle". "Gonnelle, sì
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dall'altra parte della valle; e come pareva che le cime dei monti si rispondessero nel gaio linguaggio di fuo- co! Le campane suonavano ora a distesa
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l'ultimo della mia vita, cacciando nelle valli; quando, dopo avere mal dormito qualche ora in un casolare, alle tre della notte mi alzavo, camminavo fino
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La fanciulla, che canterellava in un'altra stanza, mentre i due vec- chi si bisticciavano sul conto della musica verdiana, la Nene, era figliuola
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nomi, e si dichiarava di- sposto a soggiacere alla sentenza se, cosa impossibile, gli dovesse riescire contraria. Corse dal maestro direttore della
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sua testa cornuta. Le corna venivano sino alla metà della vòlta celeste; una gamba poggiava sopra uno dei monti, l'altra sull'altro. Poi, in un minuto
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alla Maria di rispondergli che non voleva asso- lutamente veder nessuno. Lo Zen s'informava della malattia di Nene, tornava dopo qualche ora, e se ne
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il portone della riva socchiuso, con l'orecchio intento ad ogni lieve rumore, senza cu- rarsi degli enormi topi, che di solito la facevano strillare di
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can- didi. Vedendolo passare in cotta fra gli altri cantori nella lunghis- sima fila della processione del Corpus Domini che in que- gli anni aveva
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esce dall'incanto del gorgo è terribile. Non si vede più nulla: sembra di entrare, asfitici, nelle tenebre della morte. I capelli si appiccicano sugli
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antichi stemmi della nostra famiglia. Poi ho dei seggioloni enormi a grossi fo- gliami nei bracciuoli e nella spalliera, che punzecchiano le mani e la