IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
autunno sull'ora del mezzodì pieno zeppo di pittori francesi, tedeschi, spagnuoli, che mangiavano senza badare al tondo e bevevano senza badare al
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Quando Nene seppe della richiesta e della ripulsa, si pose a ridere come di cosa bizzarra, che non la riguardasse. Le piaceva la voce del giovinotto
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dietro il palazzo, del quale da questa altura si dominano i tetti vicini; più giù, a sinistra, si vede la piazza del paese, e più giù ancora il ponte ed
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Per cinque giorni lo Zen aveva continuato a presentarsi alla casa del suo maestro, supplicandolo di essere ricevuto; ma il vecchio aveva dato ordine
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della figlia d'una sorella del maestro Chisiola, il quale, non avendo nessun altro parente sulla terra, concentrava nella dol- ce nipote, rimasta orfana
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avevano spacciato. Una maledetta malattia nervosa del ventricolo s'era ostinata a volermi spingere al mondo di là, ed ero ridotto, per tutto pasto, a
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di legno intagliato, che si mettevano a' piedi del letto degli sposi, tutte a putti che giuoca- no, ad amorini alati e ninfe nude; e vi stanno gli
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Se il soprano avesse dovuto cantare nella messa del Furlanetto, scritta solo per tenori e bassi, non avrebbe potuto far uscire una nota dal
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Nene!". L'uno stava alla coda del pianoforte, in piedi, con la testa bassa; l'altro seduto alla tastiera. Al di là dell'uscio chiuso si sentiva una
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I giornali veneziani si occuparono del concerto. Tutti lodarono la nipote e allieva del maestro Chisiola, insistendo però nell'avvertire che qui la
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, ora a rapidi rintocchi, ed ora con una certa ingenua pretensione d'imitare qualche arietta po- polare, senza colpa del campanaro se tre note su sette
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voluto sprofondarmici dentro, sicuro di trovare al fondo del colore smeraldino una sirena bionda. Bevevo l'acqua salata. Tornavo fuori con la testa
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Era un caldo d'inferno: l'estate si sfogava. Mancavano due giorni alla sagra del Redentore, e già gli operai dell'arsenale stavano connettendo nel
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diceva addio e, memore del suo primo mestiere, balzava sulla poppa del sandolino e s'allontanava cantando. Nene qualche volta lo aspettava invano, con