IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
vedeva tutta dal sotto in su. Apparivano ap- pena di tratto in tratto le teste dei cantori di prima fila, spesso na- scoste dai fogli di musica spiegati
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
Se il soprano avesse dovuto cantare nella messa del Furlanetto, scritta solo per tenori e bassi, non avrebbe potuto far uscire una nota dal
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s'erano squarciate e, sul largo campo azzurro, da quell'angolo basso saliva saliva una nuvola bianca, illuminata dal sole. Prima sembrò una corona
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comperato nulla. Le cose più belle in questo polveroso palaz- zo, dove le finestre mostrano ancora i loro vetri tondi, ondulati dal centro alla periferia
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nomi, e si dichiarava di- sposto a soggiacere alla sentenza se, cosa impossibile, gli dovesse riescire contraria. Corse dal maestro direttore della
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le labbra s'erano fatte livide, e ripeteva: "Lasciami andare, nonno, lasciami andare". Il vecchio, sgomentato dal nuovo tono minaccioso di quella voce
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venuta ad- dosso! Non potevo uscire di camera: andavo dal letto al lettuccio. Se per caso giravo gli occhi allo specchio, vedendo un coso allampanato, con
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con qualche foglia di vite, e dal quale si vede il largo specchio dell'acqua verdognola, che riflette le tristi case della Giudecca, era lo scorso
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- rava fuori dal pingue portafogli un'ampia carta stampata. "E l'invito al congresso italiano. Veda, al proposito dei quesiti sulla musica, è proposta
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il secondo accordo nascesse sotto le lun- ghe dita. Finivano per cantare senza nessun accompagnamento, salvo le battute d'aspetto picchiate dal maestro
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nessuno che mi dia con affetto la buona notte, e la mattina mi vesto nella came- ra vuota, intristito dal silenzio fatale. La ragazza, che mi serve da
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tanta devozione, tanta sollecitudi- ne. Tornò ai fiori, al lavoro, talvolta alla cucina. Dal suo animo s'era dileguata quella irrequietezza dell'amore
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faccio da due mesi, a mangiare una volta al giorno pesce comperato dal friggitore e polenta annaffiata di un solo quartuccio di vino". "Povero amico mio
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Schizzo dal vero L'acqua era tiepida, il mare uno specchio. Nuotando ora lesto, ora tardo, m'ero allontanato bene dalla riva, sicché la barca di