IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
di abnegazione. Parlava a dodici a quattordi- cimila persone, che correvano a udirlo dalle valli, dai monti lonta- ni, e si faceva sentire da tutti
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carta rossa e turchina. I sedili erano coperti e rammorbiditi da vecchi cuscini stretti e lunghi di stoffa fiorita, la quale dai larghi strappi lasciava
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
salva- mento mi veniva dietro, e i barcaiuoli gridavano che gli Avvisi proibiscono di scostarsi troppo dai Bagni. Uomo avvisato, mezzo salvato. Vedendo
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coretto delizioso di voci bianche, eseguito dai bimbi dell'Orfanotrofio, ai quali insegnava il Chisiola, quel vec- chio, che ha quella tal nipote
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
vedeva tutta dal sotto in su. Apparivano ap- pena di tratto in tratto le teste dei cantori di prima fila, spesso na- scoste dai fogli di musica spiegati
IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
giudizio, pronunciato da cinque mae- stri, due eletti dallo Zen, due dalla direzione del giornale e il quinto dai primi quattro insieme. Lo Zen, fuori
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incandescente al tramonto; dai cenci pidocchiosi della plebe ele- mosinante e dalle grandezze festive dei passato; dai pomposi mo- saici della chiesa di
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o di quercia, sotto alle quali restano curvati e nascosti. Son piante che camminano; e quando diciotto o venti di quei ra- gazzi scendono così dai
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dell'orto, tutto coperto e circondato di fresca edera arrampicante, si lasciava vincere dai fantasmi dei desiderii inconsci, ripetendo di tratto in