IL MAESTRO DI SETTICLAVIO
vocina soave canterellare. Il meno vecchio, quegli che stava in piedi, era alto di statura, ma- gro, sbarbato; aveva intorno a sessant'anni, ma ne
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Oggi è stata una magnifica festa, di quelle che lasciano il cuore più sereno e più alto. Si cominciò ier sera con i fuochi sulle mon- tagne. Tu
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state duri nel vizio, i sepolcri" e gridava sempre più alto, come ispirato dal cielo "i sepolcri si spalancheranno, e, precipitando sulle ossa degli
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sirena, mentre il flutto s'innalza; e dall'alto si vedono le creste regolari, allineate delle altre onde, che sembrano i solchi di un immenso campo; e
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, spenti i fuochi, si riaccendevano le stelle in alto; e sulla laguna comparivano a mi- riadi i lumicini, che si inseguivano, si rincorrevano, e si specchia
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picchiando tre volte col bastoncino in terra: "Qui stava il Santo, immobile, maestoso. Guardava in alto. Qual- che volta faceva un gesto con la mano, e
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gradini tutti sconnessi, vado pian piano nel giardino alto, da cui si domina il villaggio e la valle, e mi metto a sedere sui graticci, i quali, ser- vendo
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serio ed avrai uno stato sicuro. Intanto si potrebbe gettare l'amo". "Intendo. Quel che ti preme è che io non pericoli in alto mare o non vada a
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essere. Allora uno sgomento misterioso, una vergogna immensa la invadevano. Tentava di distrarsi, contemplando in alto le storie dell'arcone, la
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d'un giglio, che le sembrava troppo alto: in quell'istante si sentì alla porta di casa una furiosa scampanellata. Andò ad aprire. Era il maestro Zen
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una mattina nel cortile del Pa- lazzo ducale, che, stando all'alto della scala dei Giganti, vedemmo uscire dalla porta laterale della chiesa di San
Accademia della crusca
