IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA
di me, e il babbo ieri mi ha detto: - Forse ti si presenta l'occasione di riguadagnare la bicicletta che hai perduta per la tua cattiveria con Maria
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Muscolo, la mamma mi ha accompagnato a scuola. - Ti ci accompagno io, - ha detto - perché se ti ci accompagnasse il babbo ha giurato che ti farebbe trovar
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almeno un anno - diceva lui. - Il dottor Baldi, sai, comincia a diventar vecchio, e mi ha promesso di prendermi come suo aiuto. Ti dispiace di aspettare
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clienti, io ti strozzo, hai capito? Ti strozzo, in parola d'onore... Ricòrdatelo! - Come sono interessati gli uomini, e specialmente i dottori specialisti
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per il disegno, ti potrai esercitare all'acquarello... - E mia sorella, accarezzandomi i capelli, ha soggiunto: - E così quando dipingerai penserai un
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non bisogna far rumore a causa dei clienti che vengono a farsi visitare. - Del resto - ha detto - tu anderai molto fuori, a veder Roma, e ti
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- ti prendi una bella responsabilità, perché Giannino è un ragazzaccio capace di tutto... - Eh! - ha risposto il signor Clodoveo - ma non sarà capace
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c'è un'ora prima di andare a desinare: vogliamo fare quel bel giuoco, come ti feci vedere ieri in quel bel libro di figure? Io sarò il signore e tu
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voce minacciosa: - Ah tu ti diverti così? Ora ti farò vedere come mi diverto io!... - Ma io ho incominciato a girare intorno alla tavola, mentre
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baciato, ma il Maralli m'è parso molto malcontento, e presomi per un braccio mi ha detto: - Bada bene, Giannino, che non ti scappi detto a nessuno, in
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commozione: - Indegno? Ma è impossibile che tu ti sia reso indegno di restare fra noi... di conservare la presidenza della nostra società! - È impossibile
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!... - Basta: scriverò come so, e tu, mio caro giornalino, non ti vergognerai, spero, se le tue pagine sono scritte con poca arte, tenendo conto in
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medicine per guarire della cleptomania? Ah! Ma questo è un episodio graziosissimo, degno di un romanzo!... E tu, birichino, ti ci divertivi, eh? Chi sa
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contentezza, e avrei anche battuto le mani se mi riuscisse d'alzare il braccio. - Però - ha detto il babbo - con che coraggio ti si può mandar fuori
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un di questi giorni di metterci le mani, può dire addio alle sue provviste!... Ora, caro giornalino, ti lascio perché domani è il primo dell'anno e
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, sempre... Ora, giornalino mio, ti rimetto a posto e... E poi lo sai che cosa fo? Ho qui uno scalpello che ho preso oggi nell'ora di ricreazione giù nel
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una crudeltà, questa? Povero cuore mio! Perché ti mettono a tali torture?! Egli ha certe mani grandi e rosse, e col babbo non sa parlare d'altro che
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subito - perché l'avete aperta? - Oh bella! Io sono la tua mamma e ho diritto, credo, di vedere chi ti scrive... - E chi mi scrive? - Ti scrive il
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Giornalino mio, ti riprendo subito, appena arrivato a Roma, perché ho, da narrare nelle tue pagine tutte le mie avventure di viaggio che non sono
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le mie sventure... Ah, giornalino mio, quanto soffro, quanto soffro!... E sempre per la verità e per la giustizia!... Ti dissi già l'altro giorno che
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Luisa, facendosi smorta in viso dalla stizza. La signorina Bice mi ha preso per un braccio rivolgendomi alla luce, e: - "Come mai ti sono venute quelle
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l'acciugata che mi piacciono tanto, chi sa come ti dispiacerebbe se tu sapessi che il tuo Giannino in collegio è obbligato a mangiare dodici minestre di
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se puoi passare domattina dal negozio, verso le dieci. Il babbo a quell'ora ha una adunanza per le elezioni... Ti aspetto sulla bottega. - Infatti ho
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, giornalino mio, che ti confessi una cosa: nel vedere quei due far tutti quei gesti, non ne potevo più dal ridere. Che io sia davvero un delinquente
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, credi, ogni argomento che mi si potesse portare in contrario. Della mia miserabile condizione qui dentro non posso esser giudice che io, e io ti so
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. Basta dire che ci discorre perfino insieme e gli dice: - Eccomi, bello mio, ora ti dò da bere! Bravo, mio caro, come sei cresciuto! - È una sua
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mondo, perché l'avvocato non ti prende con sé per qualche tempo? - E perché no? - esclamò il Maralli. - Scommetto che ho la maniera di farlo diventare
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una pedata nel corridoio che son riuscito a scansare per miracolo, e ha borbottato fremendo: - Canaglia, ti avevo proibito di venir qui!.. - Poi è
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tanti saluti da tutti. - Lui allora ha tirato giù dallo scaffale un bel barattolo di vetro bianco e mi ha detto: - Che ti piacciono le pasticche di menta
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elettorali, mi ha detto: - Ti fa meraviglia? Non è nulla ancora! Ora, vedi, incomincia la polemica con l’Unione Nazionale sentissi che cosa non si dicono
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né un atto contro il suo collegio... Glielo giuro". - E tu, imbecille, ti fidi dei suoi giuramenti? - Certamente. Il Barozzo ha un fondo di carattere
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- gli dissi all'orecchio. - Io vo nell'armadietto; a suo tempo di lassù ti darò il segnale. - Egli obbedì e io salii sul comodino, e di lì entrai nel
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soddisfatto dell'opera tua? Vuoi far qualche cos'altro? Hai in mente altre rovine, altri cataclismi da compiere? Ti avverto che nel caso hai tempo fino a
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dalla scuola, e fatti trovare sul portone della Banca; mentre lo scioffèr si tratterrà dentro tu monterai sull'automobile e io ti farò fare un giretto
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che vi ho disegnato. - Ma sai - ha detto - che tu hai una grande disposizione per il disegno? E poi si vede che osservi e ti vai migliorando... Vedi un
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stare zitto! E siccome quel fatto ti fece dimolto comodo, così tu non mandasti la lettera a casa mia, per non dare un dispiacere ai miei genitori
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accidente... - Grullaccio! - ribatté il cuoco. - Ti par’egli che noi si mangi di questa roba? Il personale di cucina mangia la minestra speciale che si
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allora si metterà una pietra sul passato e l'innocenza trionferà contro tutte le calunnie... E ora, caro giornalino mio, ti chiudo e mi accingo a separarmi
Accademia della crusca
