IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA
a giocare in giardino; ma ecco che dopo pochi minuti comincia a pioviscolare. Fummo costretti a rifugiarci in soffitta e rovistare tutte quelle
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subito: - Ecco qui un mio compagno di sventura, è vero, professore? Anche lui, mi ha detto, è ammalato come me, e viene da lei a chiederle la
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Ecco fatto. Ho voluto ricopiare qui in questo mio giornalino il foglietto del calendario d'oggi, che segna l'entrata delle truppe italiane in Roma e
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ecco la grande notizia: l'avvocato Maralli iersera, in una lunga conversazione che ha avuto col babbo, gli ha chiesto la mano di Virginia. Questo fatto
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: - Ecco che ora non potrete più nascondermi dove andate!... - Il più bello poi è questo: che stando lì, udivo tutti i discorsi che facevano dentro la
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nuove tombe. A un certo punto ci siamo fermati a una tomba in costruzione e l'Ada ha detto: - Ecco la cappella della famiglia Rossi della quale
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pare! - Ecco! Questo si chiama ragionare! Infatti se la signora Olga si fosse accorta subito dell'orologio, tutto si sarebbe spiegato a suo tempo. È
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serio, e che sia difficile che la gamba gli ritorni come prima. Povero Cecchino! Ecco a che cosa si può andare incontro quando ci si vanta di saper fare
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nell'acqua; ma verso buio ecco un'anguilla vera, grossa come un coccodrillo. Che dovevo farne? Naturalmente, l'ho portata a casa per mangiarla domani
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il Betti? - Ecco, io... - Zitto! - Ma... - Fermo!... - Ma io non posso... - Zitto e fermo! Guai se lo vedo muovere un muscolo!… - Ma scusi, io non
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già preparato e, ritornato accanto all'avvocato Maralli, glielo misi nella sinistra, dicendo: - Ecco acceso il fuoco: ora lei, signore, favorisca di
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d'ingresso in attesa dei ballerini da tanto tempo aspettati. Le mie sorelle si son precipitate per far gli onori di casa... Ed ecco che, invece degli
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voluto dare una grande importanza, non si sa perché. Ecco come sta il fatto. Ieri avevo portato a scuola una boccettina d'inchiostro rosso che avevo
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... L'affare dell'orologio è dell'ottobre... Capirei che tu mi avessi picchiato allora... Ma ora no, ecco, ora son cose passate, babbo, non me ne ricordo più
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Galeazzo Visconti, un altro è il generale Radeschi, e un altro è... - Siete anche un impertinente, ecco tutto! Andate in classe subito! - Questa
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Virginia e la donna di servizio per vedere quel che era successo. Ma ecco che, quando tutti erano lì riuniti, scoppia nello scaldino un tonfo più grosso di
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piacere a mio cognato. Ed ecco come sta il fatto. Oggi, alla solita ora, cioè quando si era a colazione, è venuta la marchesa Sterzi, quella che fa la
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dei conti, la rovina si riduca a una sola stanza e precisamente al salotto di ricevimento. Ecco dunque com'è andato il fatto. Quando il Maralli, mia
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Stendere? - Ma che hai? - ha risposto. - Ecco, ho qui una fotografia per lui! - E gli ho consegnato il suo ritratto sotto il quale era scritto: Pare il
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cuffietta lilla in capo! - Ci farà fare il viso rosso! - soggiunse la Luisa disperata. - Ah, è impossibile, ecco! Io mi vergogno di presentare una zia
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vorrei vedere chi avesse l'ardire di venirmelo a cercare! Ecco dunque quel che è successo in queste ventiquattr'ore. Ieri fin dalla prima mattina in tutto
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meno di pensare fra me e me: - Ecco, i miei genitori e le mie sorelle saranno contenti ora di non avermi più tra i piedi! Ora non diranno più che son la
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? - Per bruciarle. - Ma perché bruciarle? - Perché... perché... Il perché lo so io, e non è una cosa che possa capire un ragazzo. - Ecco le solite
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alzare il bottiglione, e giù! innaffiammo ben bene le balle col petrolio. - Ecco fatto! - aggiunse il mio compagno posando il bottiglione in terra e
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non fossero sempre propensi a esagerare l'importanza dei nostri errori, si dovrebbero considerare logicamente come una disgrazia sola. Ed ecco per
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letto c'è il tavolino da scrivere, sul tavolino lo specchio grande. Ecco il babbo... picchia alla porta perché gli apra, ma non gli rispondo. Voglio star
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diamanti per Luisa che sarà felicissima, e tutto per merito mio. Ecco che cosa vuoi dire essere un buon fratello! * * * Giornalino mio, sono nella massima
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accaduto? Ecco la domanda che mi rivolgevo ieri senza trovarvi una risposta. Ieri sera appena i miei piccoli compagni di dormitorio si furono addormentati
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dice che quando si scrive per la stampa sì deve far cosi. Ed ecco la rettifica che ricopio tal quale: Onorevole Direzione, Leggendo l'articolo del numero
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Bettina, - le ho detto - a te, lo sai, dico sempre la verità... - Bravo! Dimmi dunque... - Ecco: sono scappato di casa. - Scappato di casa? Come! Hai
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oziose, ma bisogna che mi sbrighi a registrare i fatti nudi e crudi. Che notte!... e che botte!... * * * Ecco dunque com'è andata. Naturalmente ieri
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sarete chiamati dite che è stata una burletta!... Ed ecco che la direttrice viene ad aprirti la prigione, finge di scandalizzarsi al tuo racconto e ti
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ragazzaccio tutto strappucchiato gli rivolse a bruciapelo questa inopportuna domanda: - Tutti bei discorsi; ma che è giusta, ecco, che tu abbia una bottega