IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA
Stamani ci è arrivata in casa una triste notizia; il signor Venanzio è morto stanotte. Povero signor Venanzio! Era un po' uggioso, ne convengo, ma
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ridere! - gli ho detto scotendolo per un braccio. - Ma non sai - ha ripreso lui - che per fare il deputato ci vogliono dimolti, ma dimolti quattrini
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mese, e ci starebbe anche la sora Matilde, la quale ieri mangiò tanti biscottini, che stamani ha dovuto pigliare l'acqua di Janos.
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. Basta dire sono stato mandato via due volte perché appunto, con tutta la mia buona volontà, non ero arrivato a far tutto il compito che ci avevan dato! Ma
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respiro... A un certo punto, sboccando da un corridoio stretto stretto, la scena fu rischiarata da una finestra le cui imposte erano aperte, e ci
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sia andato anche l'avvocato Maralli ad accompagnarle fino a Bologna. All'uscio di camera mia non ci sono stati più assalti. In ogni modo io son
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che fa proprio ridere, perché non ci si capisce niente. Tutti in casa sono felici e contenti che sieno venute queste nostre future parenti, e anche
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faccia. - Ma io che c'entro? - C'entri benissimo. Com'è che mio zio non ci vede più con le sue lenti mentre ci vede con quelle d'Ambrogio? E com'è che
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diventa rossi, e ho guardato di sotto in su il babbo, che mi fissava con tanto di cipiglio. Intanto la mamma ci ha chiamati, perché la carrozza che aveva
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levato dalla Storia Romana, e a questo ci arrivavo anche io. Ma che significa? Perché l'hanno adattato al Direttore? Lo sai tu? - Gigino Balestra si è
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fatto spaventare quella sera. Quanto tempo mi ci vorrà per guarire?… Stamani sentivo Ada e Virginia che parlavano insieme nel corridoio: com'è
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mamma s'è mossa a compassione e ci ha messo subito una buona parola: - Se almeno, dopo tanti guai, promettesse proprio sul serio d’esser buono d’esser
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come il Corsaro nero.. Ora ci penso, e qualcosa alla fine farò...
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calmai, e ci mettemmo a discorrere dell'automobile che è una cosa che mi interessa assai; e il Bellucci mi spiegò tutto il meccanismo, dicendomi che
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l'idea di fare il serraglio delle belve feroci non avrei avuto quella di disegnarlo, e allora questo lavoro non ci sarebbe stato! Dunque, certe scappate
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Dio, o Dio, o Dio! Che diamine mai m'è accaduto? Non ci veggo più... Ah! Ho capito... questa è una conseguenza dello spavento di ieri! Vuol dire che
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chiamava lei, s'intende esagerando ogni cosa e mettendo tutto in cattiva luce (ci vuol tanto poco a rappresentare il fatto più innocente come un atroce
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suo amico che fa le cure elettriche, e che si chiama il professor Perussi il quale, dopo avermi visitato, mi ha detto: - Ci vorrà una diecina di
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assicuri meglio perché ci potrebbe essere in casa un'altra chiave che apra il cassetto del mio tavolino e nulla di più facile che la mamma e Ada
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Muscolo, la mamma mi ha accompagnato a scuola. - Ti ci accompagno io, - ha detto - perché se ti ci accompagnasse il babbo ha giurato che ti farebbe trovar
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!... Ma il babbo, mentre gliene scrive di quelle da levare il pelo, ci ride e ci si diverte... Se il mio babbo non facesse il pasticciere, sarebbe un
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che seguitano a lavorare a certe riparazioni del collegio. Il Michelozzi mi ha detto: - Stasera tieni pronto: mentre tutti dormiranno noi ci occuperemo
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le mie sorelle si sveglino. Così impareranno che i ragazzi si devono correggere ma senza adoprare il bastone, perché, come ci insegna la storia dove
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medicine per guarire della cleptomania? Ah! Ma questo è un episodio graziosissimo, degno di un romanzo!... E tu, birichino, ti ci divertivi, eh? Chi sa
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, dubitando che ci fosse qualche nuova complicazione nell'affare di quel signor marchese ritinto al quale sfregai una cipolla nel muso mentre era chiuso
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prestigiatore Morgan che è qui di passaggio. Ci verrà anche l'avvocato Maralli, quello con gli occhiali e con quel barbone, che è stato causa di una gran
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, invece, che ci s'era ritrovato come me... e quest'uno uscì faticosamente dal suo posto, puntellandosi con le mani sul banco e mi venne incontro
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Ieri ne ho fatta una grossa, ma però ci sono stato spinto; e se si andasse in tribunale, credo che i giudici mi darebbero le circostanze attenuanti
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soffio. - Ssssss... - I tre spiritisti erano così commossi che ci volle un bel pezzetto prima che ripigliassero un po' di fiato. - Dove sei? - disse
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ci vorrà una bella pazienza... Ma la mamma, se sarò buono, mi ha promesso di regalarmi una bicicletta e io farò il possibile per dimostrarmi gentile
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lumi in quella stanza, e mia sorella è scesa giù e si è messa a sonare e cantare la solita romanza che canta sempre e che comincia: Nessuno ci vede
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parlare liberamente... È come se ci fosse lui in persona. E voi chi siete? - Chi sono io? Io son Gosto contadino del Pian dell'Olmo, dove mi conoscono
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Oggi sono stato da Gigino Balestra al quale ho confidato il mio progetto. Egli ci ha pensato un po' sopra e poi mi ha detto: - È una buona idea! Ci
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vedo scappare davanti agli occhi. A casa non ci siamo che io, Virginia e Caterina. I miei genitori con Ada sono andati a passare una settimana da
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detto sorridendo: - Via per questa volta ci passeremo sopra, anche per non dare un dispiacere ai tuoi genitori... Ma bada bene! La lettera rimane qui
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minestra di riso, e ci siamo tutti trovati d’accordo nel pensare che sarebbe davvero ora di finirla. Mario Michelozzi ha detto: - Io ho un'idea. Se mi
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che è anche il giorno che son nato io, come ci ho scritto sotto, perché gli amici che vengono in casa si ricordino di farmi il regalo. Ecco intanto la
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opportuno e ho voluto vedere che cosa ci fosse in quella scatola e in quel sacchetto. Lo dico subito: la scatola era piena di altre piccole scatole tonde
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, altrimenti non ci si resiste. Il fatto è che il babbo non aveva ancora finita la predica per lo spavento avuto da Virginia, quando è arrivata una
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cambiato così, dopo essere stato chiamato in direzione, a proposito dell'affare dell'anilina. Ci siamo riuniti nel solito angolo del cortile, con
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villa Elisabetta dove sta appunto la zia. Così non c'era pericolo di sbagliare, e io, ricordandomi che ad andarci col treno ci si mette tre ore o poco più
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altro collegiale grande, un certo Carlo Pezzi, gli si accostò e gli disse sottovoce: - Nello stanzino ci son le nuvole... - Ho capito! - rispose il
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babbo perché la carrozza sarà qui alle sei precise, e per andar lassù ci vogliono almeno un paio d'ore. La funzione durerà una mezz'oretta, e così prima
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? - L'avvocato accondiscese, e preso il cappello nella destra vi gettò uno sguardo dentro e si mise a ridere esclamando: - Toh! Ma io credevo che ci fosse un
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mia vita è un vero romanzo, e io quando ci penso non posso fare a meno di ripetere sempre fra me il solito ritornello: - Ah, se avessi la penna di
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stato in tranvai con Luisa. Le ho domandato perché si chiama Ponte Molle, ma lei non lo sapeva, e allora ci siamo rivolti a un uomo di lì il quale ha
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da pranzo, ha detto: - Siamo tutti intirizziti; se ci date anche il rinfresco, moriremo qui assiderati! - Allora Virginia e l'avvocato Maralli hanno
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questa è opera tua! - Già, appunto; - risposi - Virginia crede sempre che ci sia un ladro sotto il letto, e ho pensato che non le sarebbe parso strano di
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qui mi ci vorrebbe la penna del Salgari oppure di Alessandro Manzoni per descrivere l'ansietà di tutti i compagni della nostra Società segreta, mentre
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Com'è uggioso quel cavalier Metello! Anche oggi mi ha portato a veder Roma e questo mi fa piacere, ma lui ci mette tante spiegazioni, che è una cosa
Accademia della crusca
