Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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IL GIORNALINO DI GIANBURRASCA

683027
Bertelli, Luigi - Vamba 36 occorrenze
  • 1912
  • MARZOCCO Sessantunesima edizione
  • prosa letteraria
  • UNIFI
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Virginia non sentisse, quando la palla, che avevo legata alle calosce di mia sorella, per vedere se rimbalzava di più, andava a colpire lo specchio

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avevo tutte le ragioni d'averlo preso in uggia e di accarezzare l'idea di fargli qualche tiro che gli servisse di lezione... E il tiro gliel'ho fatto

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ragazzi dall'alto al basso, perché nessuno di loro s'era mai trovato a un pericolo come quello che avevo passato io... Ma però sbagliavo: ce n'era uno

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voluto dare una grande importanza, non si sa perché. Ecco come sta il fatto. Ieri avevo portato a scuola una boccettina d'inchiostro rosso che avevo

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Olga a far visita alla mamma e mi ha fatto molte feste, dicendo che ero cresciuto, che avevo gli occhi intelligenti, e molte altre cose che dicono le

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sacrificio per la felicità delle sue proprie sorelle? Io avevo il rimorso della vendetta che m'ero già presa di loro con la brutta celia delle fotografie

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. - Infatti è corsa in casa ed è tornata in giardino con un bell'orologino d'oro. Io che avevo portato con me un piccolo mortaio dove Caterina pesta le

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Il Maralli da iersera è di un umore terribile. Prima di tutto se la prese con me perché non lo avevo avvertito, come mi era stato detto, quando il

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chiamar le guardie! Bisogna farlo arrestare!... - Ma io che avevo capito tutto non ho potuto fare a meno di esternare il mio dispiacere: - Ah, i miei

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fondo è un bravo ragazzo e diventerà qualche cosa. Or ora mi ha sorpreso mentre avevo dinanzi a me il giornalino, e lo ha sfogliato guardando le figure

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io non avevo voglia di ritornare nella mia stanzaccia tutta sporca e in disordine; non avevo voglia di annoiarmi. - Se mi mascherassi da donna? - Ho

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birbante? - Io gli ho risposto di no, che avevo trovato le fotografie a quel modo in camera delle mie sorelle, e sono scappato via perché aveva un viso

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gioia al giornalino, dipingendo il disegno del serraglio che avevo fatto alla villa della zia Bettina mentre ero in prigione aspettando il babbo. Poi ho

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... e questo, capirai, è un buon segno perché vuol dire che ci saranno pochi legati... - E a me che avevo steso la mano per aprir la maniglia della

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nella più completa oscurità. La scena alla quale avevo assistito dal palchetto era stata brevissima, ma abbastanza interessante. Se non altro essa mi

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davanti all'uscio di scuola senza neppure toccar terra... - Come! - ho detto - in pallone? - Ho detto così, ma avevo capito benissimo che l'idea era

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Barozzo strizzando un occhio. E poco dopo mi disse: - Addio, Stoppani, vo a studiare - e se n'andò dalla parte dove era andato il Pezzi. Io che avevo

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di trattenersi la sera come era stato stabilito prima? Naturalmente io che avevo fatto tutto il mio progetto per fare i fuochi stasera in giardino

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piangere... Ma, d'altra parte, che ho a fare se tutte le cose, anche le più semplici, mi vanno a rovescio! Come avevo stabilito, ieri sera volli dare la

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avevo visto Ambrogio andare in cucina ad assettare lo scaldino, come fa tutte le mattine, e naturalmente stavo in vedetta. A un certo punto si è

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avevo forata. Ma se la tela mi vietava la vista non mi impediva l’udito; e io sentivo, sebbene non riuscendo ad afferrar le parole, la voce del signor

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esser descritta dalla penna di un Salgari. Iermattina, dunque, mentre tutti dormivano, fuggii da casa come avevo stabilito, dirigendomi verso la

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incamminandosi verso l'uscita. - E ora quella bella provvista di riso posson farsela fritta. - Io non risposi. Avevo adocchiato un sacco di fichi

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. Io naturalmente ho tirato nel prezzo, e dài, picchia e mena me l'ha rilasciata per duecentocinquanta lire. Gli ho dati tutti i quattrini che avevo in

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sapere che qualche altra volta mi aveva dato nell'occhio quel gingillo, e che sempre avevo provato una grande tentazione di vedere che cosa succede in

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avevo un triste presentimento, come appare dalle righe che scrissi in fretta e furia qui nel giornalino; e il presentimento non mi ingannava. Uscendo

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!... Avevo appena smesso di scrivere, che arrivò alla villa il mio babbo. La zia Bettina aveva incominciato a raccontargli le mie prodezze come le

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una pedata nel corridoio che son riuscito a scansare per miracolo, e ha borbottato fremendo: - Canaglia, ti avevo proibito di venir qui!.. - Poi è

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più e pensando a quello che avevo visto e sentito la sera prima dal buco fatto attraverso il fondatore del collegio, gridai con quanto fiato avevo

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tremore continuo che mi dava la paralisi. - Ora io mi ricordavo benissimo che questo fatto al povero signor Venanzio l'avevo detto proprio io

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domattina alle otto, perché ora è troppo tardi per riaccompagnarti a casa tua. Io non capivo più nulla, non avevo la forza né di parlare né di

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avrei avuto!... Non so come sia andata che mi sono addormentato quasi subito; forse avevo sonno, o ero stanco. Il fatto è, che dopo una buona dormita, ho

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in automobile per paura della lezione che gli avevo promesso. Lui allora mi spiegò che in questi giorni essendo i suoi genitori a Napoli per la

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filo e per segno come andò la faccenda. Ieri mattina, mentre la sora Matilde era fuori di casa, andai nel suo salottino da lavoro dove avevo visto

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cosa da nulla. Il fatto è che mi è toccato di smetter di mangiare per andare a far vedere in che posto avevo lasciato Maria. Era una vergogna sentire

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raccontato che tutto il fatto com'era andato era descritto qui nel mio giornalino, in quelle pagine che fortunatamente avevo potuto salvare dal

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