IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
Avevo in mente di lasciar presto Milano e di passare il luglio a Madesimo, ma conoscevo tanto il maestro Chieco e tanto poco il Tirolo, che forse
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
scaldapiedi che mi serve tanto e manda pure il suo timido tepore. E se talora ho troppo caldo, apro la finestra, e guardo il cielo. Pur non basta! Pur non
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
che piaceva tanto alla società milanese, molto intelligente, molto distinta, dell'Hôtel Brocco: Mi me se inchiava i denti Quando te voi parlar; E digo
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
gemeva più dolcemente di qualsiasi voce umana. Il vento sibilava nelle logge, sbatteva ogni tanto qualche uscio per le solitudini del castello. Un soffio
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
barcaiuolo. Ho fatto venire apposta un canotto da Riva". Gli chiesi il perché di tanto onore, ma egli non me lo volle dir subito. Dopo pranzo mi prese a
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
tanto bene che Chieco la volle abbracciare prima di portarmi fuori. Il castello non aveva proprio niente di raro, toltone la postura e quel cortile
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
tenerezza tanto profonda. Averlo lasciato partire così, senza un addio! Ecco, se non fosse stato quel ch'era stato, ella si sarebbe trovata a Padova, lo
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
signora che piaceva tanto a Chieco m'era sgradevole. Mi dolevo di avere scritto una certa lettera ad Antonietta, di non essere invece partito per Saint