IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
- Amami ancora! Amami ancora! Da tanti anni, nell'ombra della morte, sono ancora pieno di te. Non ti dolere! Non ti pentire! Solo mi ristora, nel
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era composta. Dormiva? Mi arrischiai di dirgli piano all'orecchio: "Lazzaro!". Mi rispose un fil di voce: "Chi è?". "Cesare" sussurai "sono Cesare
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creperai senza farlo. E ci sono e scrivo. Tu sai, caro Cesare, che gli amici musicanti di Milano, mi sputarono su questo soggetto per la gola che
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". "Battista" disse donna Valentina "non essere insopportabile! Vediamo un poco lei, cos'ha scritto" soggiunse volgendosi a me. "Sono curiosissima". Prese le
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una scena e una storia, chiarissime. Ciascuno di loro me la traduca subito in iscritto. E non ci sono scuse! - Lei tradurrà in versi" mi diss'ella
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che siete nati uno per l'altro!". "Mi dirai almeno il suo nome!" interruppi ridendo. "Non ridere! Tu non sai quanto bestia io sono in questo momento e
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meglio; in fatto per non essere veduta in viso da me; e ricominciò a parlare con voce più sommessa di prima, più rotta dall'emozione. "Sono qui senza
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. "Vi sono altri forestieri qui nel castello?" chiese Antonietta colla stessa voce di prima. Eravamo a una trentina di metri dall'approdo. Non risposi
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introduzione della romanza che Le ho inviata venti giorni sono. Dopo di questo, se Dio permette ch'io sia presente e possa darne segno, anche lieve, lo darò
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e poi non sono in caso di metter fuori otto palanche, suo danno! Io non pago sicuro". La signora Giovanna guardò la lettera. "Viene da Padova