IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
nemmeno il sagrestano, se quei due lì, in confessione, gridano come disperati. E gli amanti non solo muoiono, ma uno è bell'e andato da un pezzo
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quelle parole sapienti. Anche lei, però! Sì, lei era stata troppo orgogliosa, troppo fiera; ma se io le avessi detto sorridendo: "Badi, le sue rose
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Il mattino dopo l'amico mio se ne andò a Comano per tempo. Io vagai lungo il lago, e prese le 'zette dell'Imarò' che fiancheggiano i precipizi in
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tenerezza tanto profonda. Averlo lasciato partire così, senza un addio! Ecco, se non fosse stato quel ch'era stato, ella si sarebbe trovata a Padova, lo
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scaldapiedi che mi serve tanto e manda pure il suo timido tepore. E se talora ho troppo caldo, apro la finestra, e guardo il cielo. Pur non basta! Pur non
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gridando come un ossesso: "Entrate, o Purganti, di Castel Porcino, entrate a vedere il principe degli straccioni che, se non si crepa, non viene!", e si pose
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che piaceva tanto alla società milanese, molto intelligente, molto distinta, dell'Hôtel Brocco: Mi me se inchiava i denti Quando te voi parlar; E digo
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i suoi amanti non ci vorranno mica dei flaneurs in questa valle delle rose. E se non muoiono, dormono, sognano. To die, to sleep, perchance to dream
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ebollizione. A lei poi venivano delle idee nubiane. Si disputò se la musica possa raccontare e descrivere, o no. Donna Valentina compativa nel suo
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, incendiato in giro dal bengala. Qualcuno gridò: "Donna Antonietta! A terra! A terra!". Ella mi chiese allora se si potesse approdare dall'altro lato
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proprio ideale: Se voi seguite, aride foglie, il vento, Tutti si sdegna il mio fedel cor; Di ruine, com'edera, è contento, Sul nobil tronco ch'egli ha
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avrei mutato piano, se quella bestia, secondo la quale, tra parentesi, a Milano neppur si fa un risotto senza 'il ragionàt', il ragioniere, mi avesse