IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
, non obliarmi poi quando ci desteremo nel freddo paese, nei giorni tristi, quando scura, muta sarà la fiamma che divora il mio petto, ma fervente, ma
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un'attitudine ossequiosa di barcaiuolo che aspetta, quando comparve Chieco tenendo a braccetto la dama avviluppata in uno scialle bianco. "Entra, entra tu
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melodia, che figura il canto di Ariele quando acquieta il mare, è soave, ma ricorda forse un po' troppo la Canzone di Primavera di Mendelssohn... Invece
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che piaceva tanto alla società milanese, molto intelligente, molto distinta, dell'Hôtel Brocco: Mi me se inchiava i denti Quando te voi parlar; E digo
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, quando Chieco, non avendo altro nelle mani, fece atto di tirarmi la camicia. Fughe, strilli, e risate; restammo soli. Chieco saltò dal letto, corse così
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D'Embra di Challant. Quando chiusi sospirando il vecchio quaderno, mi accorsi d'una lettera col francobollo, austriaco, che mi avean gittata sulla scrivania
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del 1846, quando vi era stato invitato dai nobili padroni a mangiare i tordi e fra questi gli si erano imbanditi degli stornelli. Dal viale di
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calva testa scultoria, del poeta. Oh, voleva bene accontentarne l'ultimo desiderio quando anche fosse una follia, voleva fedelmente comporgli la