IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
(o che diavolo è ) 24 giugno 1883 Caro Cesare, Hai da sapere che il povero Chieco sta da quindici giorni in un Castel Catino del Tirolo fatto così
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di un letto colossale, il mefistofelico viso del mio povero amico Chieco. Me gli accostai in punta di piedi. Aveva gli occhi chiusi ma la fisonomia
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giovanili. Avea ben pensato a lui tante volte con affetto, povero Torranza; non era mai stata assediata come ora dalla sua immagine. Proprio nello spegnere il
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se più alta, più vicina, al paese in cui vivono i sogni dei grandi poeti spiritualisti. Egli l'amava ancora, povero amico; le si era voluto ricordare
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languido modo indolente, con le sopracciglia e il sorriso, con qualche parolina sommessa, il povero marito infuriato al "no" contro i tre che lo caricavano
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di questo povero uomo, che, senza il concerto non saprebbe come pagare lo scotto dell'infimo albergo dove alloggiava. Le signore, impietosite, mi
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somigliante la fotografia! Come si fa?". Avevamo gli occhi umidi, credo, tutt'e due. "Povero Chieco!" diss'egli. "È stato un gran fiasco!". Intanto un carro