IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
"cosa l'è venuto in mente?" "Che vuole?" risposi. "Non capisco la musica. Ho scritto una sciocchezza a caso". "Va bene" replicò la dama. "In pena, lei non
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ebollizione. A lei poi venivano delle idee nubiane. Si disputò se la musica possa raccontare e descrivere, o no. Donna Valentina compativa nel suo
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?". Gli domandai che musica fosse quella. "Povero Chieco!" mi rispose serio serio, "io ho detto tutto e questo infelice 'ragionàt' non ha capito niente
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direzione, la sua camera, la musica e l'acqua. Le provvigioni, i fiori, i fuochi di artificio vennero, per cura della società di Comano, in parte da
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il pezzo sinfonico che segue, eseguito dall'orchestra a sipario alzato e scena vuota, mi parve veramente, come parve al pubblico, sublime. La musica
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letto. Bianca rispose di non aver sonno. Sarebbe andata volentieri nella saletta del piano a fare un po' di musica. La mamma voleva tenerle compagnia
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primo giorno riposerai, il secondo ascolterai la mia musica, il terzo mi rifarai alquanti versi che non vanno e se li mando in via Brera, 'te saludi!'. Il
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padre sapiente e profetico, che la sarebbe andata a finire così, che troppi libri e troppa musica non conducono a niente di buono, che a forza di
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guanti neri. Usciva tardi per qualche passeggiata solitaria; alla fonte non si vedeva mai. La sera scendeva al caffè verso le nove. Se si faceva musica