IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
- Egli soffre! Egli soffre! Io lo sento; io non prego, non voglio esser mai felice, non dolermi, non pentirmi; forse lo ristora, laggiù nei tormenti
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
- Empia, va, esci dal luogo santo, io t'abbandono all'impuro fuoco. Forse perdona, forse perdona il Signore a lui, non a te, mai.
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
- Mia signora! Mia signora! Io mi faccio, con il mio spirito, il mio umile caffè. Questa roba agghiacciò tutti. "Scusi" mi disse donna Valentina
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
Il mattino dopo l'amico mio se ne andò a Comano per tempo. Io vagai lungo il lago, e prese le 'zette dell'Imarò' che fiancheggiano i precipizi in
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quelle parole sapienti. Anche lei, però! Sì, lei era stata troppo orgogliosa, troppo fiera; ma se io le avessi detto sorridendo: "Badi, le sue rose
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, con i guanti che le facevano due lunghe, sottili mani d'ebano. Io guardavo, inquieto, la signora; suo marito guardava, inquieto, il termometro; gli
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?". Gli domandai che musica fosse quella. "Povero Chieco!" mi rispose serio serio, "io ho detto tutto e questo infelice 'ragionàt' non ha capito niente
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Ariele, di cui non erano per anco scritti i versi. "È il duetto dell'anima" mi disse Chieco. "Shakespeare non lo ha immaginato, ma io sì. Lo faccio
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
- Mio signore! Mio signore! Come vive lei col suo cuore di ghiaccio? Mio signore! Mio signore! Io ho un morbido nido caldo. Ho la mia stufa legittima
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tuoi, Signore! "Conserva di romanticismo alle cipolle" disse l'ufficiale. "Una cosa lagrimevole". "Io la trovo bellissima" mormorò la signora con
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che'; e poi?" "Scusi generale" dissi io, dopo aver mossa una pedina a caso. "'È digo che nol sento, E digo che nol ghè'". "Fa piacere, Filippo!" disse
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chiasso d'inferno, il terzo musicista tirava razzi dal nero culmine del castello, sul monte Cavedine sorgeva un fantasma velato di luna. Io m'imbarcai
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All'aurora "Folle sogno! Folle sogno! Nel caldo Oriente io poso giovane con lei su le rose. Folle sogno! Folle sogno! Baciami, non parlarmi, bocca
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vecchio conte Dalla Carretta, rivolgendosi con un sorrisetto al canonico, per confortarlo. "Euh!" disse questi, alzando gli occhi e le sopracciglia "io
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
lesse, sempre ginocchioni, lo scritto che segue: Padova, 26 ottobre 1879 "Cara, non si turbi, non si sgomenti; legga questa lettera come io la scrivo