IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
parlare ma solo quando ella fosse libera di scendere, di lasciarmi. La luna usciva brillante di sotto un nuvolone: entrai nell'ombra del muro di cinta
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assai più grande e buono che non le fosse mai parso il vivo, le riempiva l'anima; e lo pianse, meravigliata delle proprie lagrime, di sentirsi una
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, anzi godè segretamente che la ragazza non si fosse lasciata mettere in piedi sul collo e santificare come lei. Bianca aveva riamato il giovinotto
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da quella novità di mestiere e di padrone, guardando costui con un comico sgomento, non osando ribellarsi né sapendo se almeno fosse loro lecito di
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?". Gli domandai che musica fosse quella. "Povero Chieco!" mi rispose serio serio, "io ho detto tutto e questo infelice 'ragionàt' non ha capito niente
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dove la gentile donne fosse. La Fedele mi sussurrò all'orecchio: "Lei mi accompagna l'Aria di Chiesa? Gliela ho udita suonare, stasera". Mi scusai, con