IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
- Empia, va, esci dal luogo santo, io t'abbandono all'impuro fuoco. Forse perdona, forse perdona il Signore a lui, non a te, mai.
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
- Egli soffre! Egli soffre! Io lo sento; io non prego, non voglio esser mai felice, non dolermi, non pentirmi; forse lo ristora, laggiù nei tormenti
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
- No, non t'accostar così al Sacramento, non muovere ad ira il Signore, va, prostrati sul marmo di gelo, prega e piangi, prega e piangi, forse il tuo
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
Avevo in mente di lasciar presto Milano e di passare il luglio a Madesimo, ma conoscevo tanto il maestro Chieco e tanto poco il Tirolo, che forse
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
-Vincent dove ella si trovava. Le avevo scritto per chieder perdono e pace, ma la penna non aveva forse scritto come il cuore dettava, la penna aveva
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
melodia, che figura il canto di Ariele quando acquieta il mare, è soave, ma ricorda forse un po' troppo la Canzone di Primavera di Mendelssohn... Invece
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
sue piccole negligenze, tante altre lievi freddezze punto necessarie, che avevan forse rattristato il poeta, le tornavano tutte al cuore, le facevano
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
avevano questa spina, e mi ha punto qui e vi è rimasta", ella avrebbe levata la spina e forse anche baciata la ferita. Invece io m'ero fitto in cuore
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
forse il colore mutabile del mare presso il quale era nata. Portava sempre lo stesso costume grigio, la stessa toque di pelliccia nera, gli stessi
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
me ne parlò in modo tale che lo pregai a smettere. "Quanto sei asino!" disse egli. "Tu le vuoi ancora bene". Diventai troppo rosso, forse, ma negai
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
stornelli, forse, sarà stato così. Il professore non ha più voluto rivedere Monte San Donà e dorme profondamente da parecchi anni, nel suo campo di battaglia