IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
- Amami ancora! Amami ancora! Da tanti anni, nell'ombra della morte, sono ancora pieno di te. Non ti dolere! Non ti pentire! Solo mi ristora, nel
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- Che dolore! Che dolore! Egli morì da tanti anni ed è ancor piena di peccato l'anima mia. L'amo ancora! L'amo ancora! Cerco Dio, non trovo che lui
IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
gegehen als sie werth ist" (Non lasciarti toccare da un'inerzia più ch'essa nol meriti ). Alzai gli occhi e vidi la mia vita, vuota e amara per l'oblìo di
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direzione, la sua camera, la musica e l'acqua. Le provvigioni, i fiori, i fuochi di artificio vennero, per cura della società di Comano, in parte da
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non è descrittiva ma seconda mirabilmente l'immaginazione dello spettatore che sappia essere quella una isola deserta dell'Oceano popolata da spiriti
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stornelli, forse, sarà stato così. Il professore non ha più voluto rivedere Monte San Donà e dorme profondamente da parecchi anni, nel suo campo di battaglia
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suo modo infernale, per cui le donne scapparono da capo, non ci seccarono più. Egli, suonando, mi guardava sempre. I visacci che faceva non si
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nemmeno il sagrestano, se quei due lì, in confessione, gridano come disperati. E gli amanti non solo muoiono, ma uno è bell'e andato da un pezzo
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la finezza più europea, con uno sguardo molto lungo, molto sospetto; il quarto o il quinto che avevo da lei, quella sera. "Scettico!" diss'ella, sotto
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male. Egli, un potente creatore d'anime e di figure ideali, l'aveva cullata, da bambina, sulle ginocchia, l'aveva consigliata, dopo il collegio, negli
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che donna Luisa chiamava 'la Sua Fedele'. Era una giovane signora arrivata da tre giorni a S. Bernardino, sola. Nessuno la conosceva. Salutava molto
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indicato meglio il suo Castello Tonchino o Catino o Tapino e la via da tenere. La lettera, per verità, aveva il timbro di Trento, ma era poco. Mi stizzì
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luogo indicatomi da Chieco e vi attesi che le fiaccole e i clamori tornassero dal ponte delle Sarche. Faceva quasi freddo, l'aspettazione di questa