IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
- Mia signora! Mia signora! Io mi faccio, con il mio spirito, il mio umile caffè. Questa roba agghiacciò tutti. "Scusi" mi disse donna Valentina
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Salonicco; e poi donna Valentina era così africana, con quei capelli neri più folti, con gli occhi più grandi e indolenti che mai, con la corazza nera
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e non ci pensai più. Otto giorni dopo ricevetti un'altra lettera con il timbro di Vezzano, dove una tale Purgher scriveva che il signor maestro Chieco
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attento!" "Alle dame" gli rispose per me la signorina Prina toccandomi il braccio con la penna. "Avanti! Detti! 'Mi co te vedo, sento Un certo non so
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delle onde, del vento, dei tuoni, delle urla non mi è sembrata mai, con licenza dell'amico, straordinariamente felice in quella sinfonia; l'ultima
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tuoi, Signore! "Conserva di romanticismo alle cipolle" disse l'ufficiale. "Una cosa lagrimevole". "Io la trovo bellissima" mormorò la signora con
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. Si picchiò all'uscio; era la signora Giovanna con una lettera urgentissima. Bianca prese la lettera senza guardarla, pregò sua madre di scendere a
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Il prof. Farsatti di Padova, lo stesso che ebbe con Mr. Nisard la famosa polemica sui fabulaeque Manes di Orazio, soleva dire di Monte San Donà
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All'aurora "Folle sogno! Folle sogno! Nel caldo Oriente io poso giovane con lei su le rose. Folle sogno! Folle sogno! Baciami, non parlarmi, bocca
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forse talvolta sentito il freno del maledetto orgoglio; non mi si era risposto. Perché scrivere? La febbrile visione di un incontro con Antonietta venne
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ghiacciaio della Tosa. A colazione ebbi con la signora Purgher un dialogo su Chieco. "Matto" diceva "ma che cuore!". Gli aveva visto prodigare oro ai poveri
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". Allora Chieco, senza aprir gli occhi, sbattè la bocca come un cane che azzanna a vuoto, dicendo sottovoce: "Asino!". E continuò con una diabolica
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, con una strana e crudele compiacenza, quella sua lieve allusione a un passato di cui ero geloso. Il cuore aveva poi date parole acerbe che fecero