IL FIASCO DEL MAESTRO Chieco (Racconti musicali)
"cosa l'è venuto in mente?" "Che vuole?" risposi. "Non capisco la musica. Ho scritto una sciocchezza a caso". "Va bene" replicò la dama. "In pena, lei non
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quanto stupido sei tu. Perché lei ti vorrà bene, capisci, e tu ne vorrai a lei, e io che se ci penso ti strozzerei come l'ultimo dei piccioni, te la do
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avrebbe potuto vedere. Si rimproverò d'aver risposto un po' tardi all'ultima sua lettera, di non averlo ringraziato bene della romanza. Tante altre
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. Ora avrei dovuto voltar il capo verso di lei per approdar bene. Remavo adagio, adagio, il cuore mi batteva in tutto il petto. Antonietta non ripetè la
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me ne parlò in modo tale che lo pregai a smettere. "Quanto sei asino!" disse egli. "Tu le vuoi ancora bene". Diventai troppo rosso, forse, ma negai
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pesava assai d'essermi lasciato immischiare. Non vidi bene lo Zuane in viso che all'Hôtel Brocco, davanti alle candele del piano, quand'egli aspettava
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pagine di musica: R. SCHUMANN (Dall'Op. 68 ) Donna Valentina vide il sorriso e, perché ci conosciamo bene, v'intese un volume di cose, sorrise pure, con
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, ha preso, fra i vigneti blandi degli altri colli, un aspetto selvaggio, vigoroso, che gli sta molto bene in quel seno solitario degli Euganei. Al