I sogni dell'anarchico
II salotto era molto elegante. Nel caminetto ardevano le legna e crepitavano allegramente. Su di un piccolo tavolo era collocata una bottiglia
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, sul quale mani affaccendate costruivano una grande fabbrica. Qualche settimana prima colà non v'erano che quattro alberi ed un po' d'erba, ed ora
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forti tasse; nel villaggio vicino era scomparsa la figlia di un agricoltore, una ragazza belloccia; nessuno sapeva dove fosse andata, ma la voce
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; saccheggiata Roma e asportato di là tutto: quadri, archivi, documenti; un miracolo, che non avevano asportato anche la cupola di san Pietro: dovunque
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Ode un tumulto immenso. Dove si trova? Non più sulla via, che conduceva dalla sua casa, svaligiata dai francesi, alla cittadella, dove voleva porgere
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Rinviene. Soffre indicibilmente; ha tutto il corpo pesto. Apre gli occhi ma non vede nulla. Il buio è fitto. Notte? Ma prova un dolore infinito agli
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L'orologio a pendola batte le sei. Il dormiente tirò un profondo respiro, aprì gli occhi, girò attorno lo sguardo smarrito e chiese a sé stesso
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L'infinita estensione del deserto. Un mare di sabbia gialla, profonda, calda, infuocata, dalla quale escono, simili alle isole nel mare, delle rocce
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minaccioso ha perduto parte del suo terrore; la sua luce è sbiadita tanto. Pure ciò non reca conforto al capo. Egli guarda la cometa, con un infinito
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vedere Roma. la grande ammaliatrice del mondo; ma trasporta una schiera di infelici, i quali vengono inviati a duro lavoro, ad un trattamento disumano
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stabulum, schiavo in mezzo a molti schiavi: costretto ad un lavoro faticoso, umiliante, di pulizia dei cortili, di spaccatura di legno, a portare fardelli
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Egli si destò, sul suo letto di porpora, e apri gli occhi. Un sudore freddo, gelido, gl'imperlava la fronte. Girò gli occhi e guardò smarrito attorno
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. Il senato gli aveva decretato tante feste, che un anno non sarebbe bastato a compierle, onde un senatore aveva osato proporre, si lasciasse qualche
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' un'intiera città che emigra con lui; un esercito di senatori, di patrizi, che lo accompagna; cantanti, numi, gladiatori, liberti, schiavi suoi
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madre; ma questo era un suo diritto. Chi può proibire ad Apollo, al padrone del mondo, di fare quanto più gli piace e di ammazzare chi vuote? Hanno
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povera stalla, nel rigore dell'inverno, nelle tenebre della mezzanotte, viene alla luce un piccolo fanciullo ebreo; la giovanotta madre lo avvolge in
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Egli era in preda ad un'angoscia infinita. Le notizie, giunte qualche minuto fa al suo orecchio, erano state cosi truci. Le aveva avute da un uomo
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non si sapeva nulla: Uno strano fanciullo, cosi diverso dal babbo e dai fratelli; un fanciullo dagli occhi grandi, profondi come il mare, neri come la
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indifferenza un agnello ed un fanciullo, una donna, un vecchio. Guai a chi si oppone loro, guai a chi non ubbidisce, guai ai prigionieri che non ritengono atti a
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quale scende lo scapolare della stessa stoffa. Uno ha la barba lunga, di neve, e l'altro è un giovane, dalla faccia spiritualista, dallo sguardo
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alla patria. Invece tutto fu un sogno, ed io mi trovo davanti alle rovine fumamti della mia città natale. Maledetto tedesco! Assassino della nostra
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problematica nascita di quel Gesù, del quale non si sapeva neppure se fosse esistito? Ma anche se davvero visse, perché tante feste per la nascita di un
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s'mmesso al suo cospetto. Ecco l'Apostolico. Un vecchio piccolo, scarno, sciupato da infinite fatiche, di indicibili dolori, con un dolce sorriso paterno
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campane! è il primo pensiero che gli si affaccia, e poi ricorda, colpito, stupito, ammirato; ed il ricordo gli desta un grande spavento, un infinito
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