I sogni dell'anarchico
qualche ricamatore cinese, perche quella vesce da camera singolare, era stata certo importata dal regno della coda. L'altro era molto più giovane, tra
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pieno di spie. Egli guardava, e il suo sdegno diventa sempre più intenso; il maschio petto ansa fortemente sotto l'impulso di quella collera infinita
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' lui, è lui. Gli corre incontro. Ma egli viene da una dirczione diversa da quella del castro. Non vi è dunque stato? Ha fatto il gradasso ed ha avuto
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tesoro della basilica di S. Marco: levati da quella gli apostoli d'argento e mandati alla zecca; calati i famosi cavalli di bronzo ed inviati a Parigi
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; vede cadaveri, vede feriti, che si torcono tra gli spasimi più atroci, e sente una grande gioia per lo scoppio di una bomba, per quella rovina, perché
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quella giornata, ed i fedeli ne ascoltavano la voce sonora. Quella voce doveva diventare però loro fatale. Quella mattina, alle dieci, nella
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incominciato quella fuga pazza, da parte sua, quell'inseguimento pazzo da parte loro. Fuggire? Dove? Alla sua oasi, per condurre colà il nemico; per
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gettò subito radici; si abbarbicò nel suo cervello, gli s'impose. Non era quella la prima volta.... Non sacrificava nulla. Il cavallo era condannato a
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; che hanno da aspettarsi, in Italia, a Roma, una crudeltà maggiore ancora di quella che hanno dovuto soffrire sul suolo africano. La disciplina di bordo
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, sempre sotto la sferza, pieno di fame, di sete, colla febbre che lo divora, desideroso di presto finire quella vita. Chiede di venir introdotto da
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popolo romano, avesse una sola testa! Qual voluttà, poterla spiccare dal busto! Ma poi ricordò. Una volta ... Non la poteva dimenticare quella
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piacere l'adorazione di uno di loro che di mille senatori curvi ai suoi piedi. Invano. Allora li condannò ad ardere quella sera, fiaccole viventi
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dalla lettiga d'oro con scherno quella folla, che si prostra ai suoi piedi, che lo adora; è troppo assuefatto all'adorazione delle masse, è troppo avvezzo
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divini misteri e dove egli evoca quello sfesso divino Infante che è nato a Betlemme. Essi uniscono la loro voce a quella del celebrante. Cantano: Gloria
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altissimi; osserva le messi bionde e mature al taglio; osserva quella terra buona, umile, ubbidiente; la sua madre e la sua nutrice, la quale, lavorata
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terra privilegiata; ma allora quel privilegio speciale non le giova; anzi sembra che i goti infurino più che mai in quella terra. Dietro di loro è il
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semplice, ma vasta, tutta candore, con un grande coro ed un altare coperto di veli; attorno a quella alcuni piccoli edifici: il dormitorio dei monaci, la
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a quella libertà che è il dono più prezioso del Signore, noi vi difenderemo! Alessandro, Alessandro! Pietro vince in Alessandro! Il mercenario, la
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davano così una speciale impronta a quella giornata; il forestiero che fosse arrivato in quel giorno nella città avrebbe detto: II sentimento religioso
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. Libertà o morte! Molti moriranno, ma la morte non incute loro terrore. Moriranno per l'Italia, per Milano. Libertà o morte! Dietro a quella folla di
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circondano si scoloriscono; è la morte che s'avvicina... il passaggio dalle tenebre a quella luce infinita. Chiude gli occhi e poi li apre di nuovo, a
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