I sogni dell'anarchico
servivano; proprio come una mula, alla quale è indifferente di portare in groppa un sacco di carbone o delle fasce di legna, il signor curato o quel
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fargli apprezzare il bene che si trovava presso quel popolo. Passarono i giorni, rapidamente; il castello va incontro alla sua ultimazione; i grandi carri
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lasciare in vita almeno il bove aratore; erano così ipoveri e quel bove rappresentava per loro una sostanza, senza di quel bove come avrebbero potuto
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ogni suo avere; aveva già confezionato le bombe e quel giorno, gettandole, avrebbe recato il maggior servizio alla patria, all'umanità. Voleva godere
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nude, brulle, dalle forme fantasiose, strane, le quali riflettono i cocenti raggi del sole, aumentano il calore di altoforno ed accecano quel povero
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stiva ed accatastati colà; la bodola viene chiusa; essi si trovano al buio; incapaci di reggersi su quel suolo che danza sotto i loro piedi, che si alza
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poter ammirare quel mare di case, quelle vie anguste, sinuose, nelle quali si pigiava la folla; quei lunghi filari di tombe, di colonne, di statue
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...... Quel terribile sogno. Ed aveva durato così a lungo; egli aveva vissuto molti mesi, anzi anni nello stato obbrobrioso di schiavitù, condannato
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vuole cingere la corona imperiale? domanda. - No. L'ha offerta al vecchio senatore Sulpicio Galba, governatore della Spagna. - A quel vecchio imbecille
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continuare. Il pugnale del sovrano lo ha trafitto nel petto. E' caduto morto al suolo. Freme al vedere quel morto. E' adirato seco stesso che ha ucciso
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quel cuore. E' questo l'effetto delle campane; la loro voce benedetta ha donato la pace a quel poveretto, quella pace che esse annunziavano in quella
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per quelle cure, per quei lavori assidui, non si era rifiutato di mantenere l'onesto lavoratore ed egli si era trovato bene'in quel bell'angolo
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, ed egli era rimasto solo, il padrone di quel terreno; il capo di una famiglia discreta di pastori e di agricoltori, antichi schiavi, che non
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diversa dal rimanente d'Italia. Egli sente quel non so che di sacro, di singolare, di indefinibile, di speciale che ha l'Umbria; sente che essa è una
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umile pittore aveva dipinto nella chiesetta, ormai distrutta, del suo villaggio. Quel giovane sembra un santo; sembra Pancrazio od Oreste; o è forse
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davano così una speciale impronta a quella giornata; il forestiero che fosse arrivato in quel giorno nella città avrebbe detto: II sentimento religioso
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sullo scarno volto e certi occhi grandi, buoni, ma velati d'infinita mestizia. Il cuore del padre soffre tanto a quelle lotte, a quel sangue; soffre di
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