I sogni dell'anarchico
. ? Studio filosofia. Appunto perché ho un'anima sono ateo, sono anticlericale, sono libertario! esclamò. ? Come devo odiare tutti coloro i quali
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generale diceva, che era stata rapita dal signorotto. Questi racconti girano di bocca in bocca, venivano arricchiti di sempre nuovi particolari, i quali li
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fanti principi e sovrani, i quali s'inchinavano avanti all'usurpatore, non sapevano insorgere alla difesa dei loro sudditi; pensava all'imperatore
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liberare dal giogo di un governo maledettamente borghese; questi vili, i quali, ora che viene la redenzione, non la vogliono, la rifiutano, ed
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approvare un tale operato, ma non osò neppur condannarlo. I suoi fratelli nella fede. ? Ed il governo? domandò. ? Ha soffocato la rivoluzione. ? Quali
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erano siati mesi e mesi di una vita fittizia, nel sonno, ma pure mesi e non istanti. Aveva fatto viaggi, per pensare soltanto ai quali si richiede
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nude, brulle, dalle forme fantasiose, strane, le quali riflettono i cocenti raggi del sole, aumentano il calore di altoforno ed accecano quel povero
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vedere Roma. la grande ammaliatrice del mondo; ma trasporta una schiera di infelici, i quali vengono inviati a duro lavoro, ad un trattamento disumano
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poter ammirare quel mare di case, quelle vie anguste, sinuose, nelle quali si pigiava la folla; quei lunghi filari di tombe, di colonne, di statue
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grandi lampade d'oro, nutrite di olii aromatici, presso le quali vegliava un bellissimo schiavo greco. Il pavimento di marmo era celato da soffici
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cingergli il capo della corona di alloro, che si era guadagnata nella Grecia. Uscì di stanza. Passò tra una schiera di senatori, i quali si curvavano
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compagni di ebbrezza; legioni intere di donne, rotte ad ogni vizio. Ecco il bel mare; ecco le cittadine, che sorgono quali gemme alla sua sponda; ecco il
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telegrafo e del telefono. che corrono sulle case, producendo certi suoni, i quali sembrano melanconici lamenta che scendono dall'alto; e poi le campana di
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, e più lontano ancora, fino ad un bianco mucchio di casolar!, d'ai quali usciva una fabbrica maggiore, la chieda, l'abitazione di Dio sulla terra. Era
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, là, immobile, nel crepuscolo serotino, nelle tenebre della notte, collo sguardo fisso verso quelle lontane fiamme rosse, le quali annunziano il grande
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libertà, a ricostruire la casa bruciata, e voleva procreare dei figli forti, robusti, sani, nei quali trasfondere tutto il grande amore che portava
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Passano i mesi, lunghi, durante i quali egli gira di qua, di là, organizzando le masse, destando entusiasmo, esercitando i giovani, esortandoli a
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misericordia a nessuno. Tutte le città, nelle quali s'incontrerà per via, verranno date alle fiamme; rischiareranno la sua via; ed Alessandro ha da
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quali rifiutava fede, che non poteva, non voleva ammettere. Eppure ... eppure ... - No, no! - urlò adirato. - Maledette campane! Il loro suono! Tese
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