I sogni dell'anarchico
II salotto era molto elegante. Nel caminetto ardevano le legna e crepitavano allegramente. Su di un piccolo tavolo era collocata una bottiglia
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forti tasse; nel villaggio vicino era scomparsa la figlia di un agricoltore, una ragazza belloccia; nessuno sapeva dove fosse andata, ma la voce
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esulato dalla terra, dal giorno, nel quale quei maledetti francesi sono calati in Italia, se ne sono impossessati ed hanno incominciato a comportarsi
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passato; ricorda quelle scene truci; ricordai il modo crudele, nel quale è stato buttato dai suoi; ricorda e freme. La rivoluzione è riuscita? I
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, per qualche istante ancora, le dolcezze del letto. Vere dolcezze, che gustava di nuovo, dopo anni, proprio oggi, nel giorno del suo eroismo e forse
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L'infinita estensione del deserto. Un mare di sabbia gialla, profonda, calda, infuocata, dalla quale escono, simili alle isole nel mare, delle rocce
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avevano assuefatto a vedere nella prigionia la maggior sventura. Il pugnale era là, l'amico fido. Era deciso! Voleva cacciarselo nel petto, voleva farla
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eccessiva. Tutti portano le catene da mane a sera; i più riottosi non possono abbandonare la stiva ne uscire sopra coperta e là, nel corpo della nave
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; tutte cose che vide una volta sola, nel rapido passaggio verso lo stabulum, la prigione. Vide soltanto la folla curiosa che lo guardava, e faceva delle
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tribù; di essere stato battuto, vinto, catturato, reso schiavo e costretto a lottare nel circo, a venir gettato in pasto alle fiere assieme agli
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giorno anche al popolo, per le sue faccende. L'audace aveva pagato colla propria testa l'inopportuna proposta. Nel circo vi erano i giochi. Non vi
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a quelle feste. S'aggira ammirato nel grande palazzo, sognando novelle feste, novelle orgie, novelli delitti. I giorni passano lenti, nella nausea
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difenderà? Oh queste umiliazioni, queste ingiurie, questa solitudine! Lo accascia tanto. Un uomo, vestito poveramente, entra nel palazzo e lo avvicina
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povera stalla, nel rigore dell'inverno, nelle tenebre della mezzanotte, viene alla luce un piccolo fanciullo ebreo; la giovanotta madre lo avvolge in
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terribili dei goti: uomini truci, crudeli, barbari, senza misericordia. Giganti nel corpo, orribili nell'esterno, terribili nelle armi, veri demoni
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abbraccio: italiani e goti. vincitori e vinti, per unirli e fonderli assieme, nel crogiolo del suo cuore, del suo amore infinito..... Oh la croce, la
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è troppo grande; noi possiamo cercare di vendicarci, e benedetta la mano che caccerà il pugnale nel suo petto; ma la ricostruzione della città non è
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sente che la religione è la scintilla che accende i cuori di amore all'Italia. Alessandro, Alessandro! Tutti inneggiano al Papa. E' nel suo nome che
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funesta alle nazioni, il maggior puntello del trono, la grande fautrice della tirannide più atroce, e che tutto il male nel mondo viene soltanto da tei
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. La vita è un sogno e nel sogno si vive quasi una vita novella. Il lavoro; la tensione grande, infinita delle proprie forze! Dio mio, come passa
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immagini vedute nel sogno non lo voleva abbandonare. Rivedeva.... E il ricordo gli creava grande disagio; gli ripeteva con insistenza certe verità, alle
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