I sogni dell'anarchico
non può opporsi al ladro, il quale entra nell'abitazione del padrone amato. Il cagnolino deve limitarsi a latrare; ma il ladro neppure si cura di lui
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possiamo fare nulla, che siamo assolutamente impotenti di fronte a lui! ? esclama adiratissimo, e ritorna a casa, con questa rabbia impotente nel cuore. Per
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? Un ufficiaile francese viene a spron battuto verso di lui, che si trova ad un crocevia e gli domanda con accento imperioso in un pessimo italiano
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l'ordine di ribellarsi; che il segno della rivoluzione fosse partito da lui, od almeno avrebbero dovuto agire di suo accordo. Ed invece? La rivoluzione
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rivoluzionari sono rinsaviti; si sono convinti, che egli era un loro benefattore, che dovevano il trionfo a lui; lo hanno raccolto, lo hanno medicato con
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: ? Dove sono? Attorno a lui tenebre fitte; comprese però di trovarsi sii! suo letto buono, nella sua stanza. ? Un sogno! ? mormorò. ? Ho sognato. Godette
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venti che non beve; la testa gli arde, i pensieri gli si confondono; non ne può più. Arrestarsi? Non può; non deve! Avanti a lui è la vita, perché può
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sera la cometa apparve di nuovo. Essa destò in lui una lieta speranza. Non era apparsa dunque per lui, per annunziare la sua sventura, che questa era
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immortali, e il rumore delle onde, che flagellano i fianchi della nave, il sibilo del vento, che passa tra i cordami e le sartie. Ramsette urla pur lui
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Cesare e gli rispondono con parole di scherno; domanda di potergli esporre le proprie ragioni; di poter affrontare, a testa alta, lui, il capo temuto e
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folla delirante, ed era ritornato dalla Grecia a Roma con un bottino, quale nessuno prima di lui aveva fatto, un bottino, col quale offuscava la fama e
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, che la Grecia celebrava nel corso di decenni, condensati in pochi mesi per onorare lui. Fu dovunque, cantò dovunque. I più celebri cantanti e citaredi
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' un'intiera città che emigra con lui; un esercito di senatori, di patrizi, che lo accompagna; cantanti, numi, gladiatori, liberti, schiavi suoi
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. Inveiscono contro di lui, e le loro imprecarzioni arrivano al suo orecchio e lo fanno fremere: Matricida! Matricida! Già. Egli ha fatto uccidere sua
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aveva rialzato, si era preso cura di lui, gli aveva offerto cibo ed una ciotola di latte. L'uomo aveva bevuto avidamente il latte; aveva divorato il
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dei popoli che in essa abitavano; non gli avvenimenti politici degli ulrimi giorni. Per lui l'Italia era quel pezzo di terra che egli lavorava; che
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sono lieti di poter torturare, scannare, uccidere. Egli ha voluto opporsi loro; ma tre, quattro, cinque, dieci;si sono gettati sopra di lui, lo hanno
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Tobia. che l'altro, il venerando vegliardo, guida? Il volto del giovanotto gli sembra così noto. Deve averlo veduto altre volte. Ma dove? Lui? No, non
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fascio, e di condurci alla vittoria! ?Chi? ? Alessandro. ? Il Papa? - Una vittima anche lui della crudeltà teutonica. Egli deve difendere dalla barbarie
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Lombardia e riferiscano a lui, che Milano risorge, che abbiamo rifabbricato il carroccio.
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si ostinava a celebrare ancora il Natale; le autorità vi aderivano vilmente e, quello che era peggio, molti che la pensavano come lui bruciavano il
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Egli lo guarda estatico il carroccio, lo bacia, non sa staccare lo sguardo da lui e poi va da' Alessandro. Il viaggio non gli reca difficoltà. E
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