I sogni dell'anarchico
, quello del ciuffo, lo minacciò col pugno chiuso. ? Faremo i conti! ? gli disse minaccioso. Si allontanarono. Egli li seguì collo sguardo, in preda ad una
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generale diceva, che era stata rapita dal signorotto. Questi racconti girano di bocca in bocca, venivano arricchiti di sempre nuovi particolari, i quali li
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vacche, rubato il suo denaro, e quando sua moglie, egli era assente, li aveva pregati di cessare, di non uccidere per il barbaro piacer di uccidere, di
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non badalo ad incanalarla ed a promuovere il trionfo all'idea. ma a fare bottino. Li rimbrotta. Rispondono con scherno. Impone loro di desistere dal
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suo ricordo servirà agli altri di sprone alla propaganda anarchica, li persuaderà d'imitarne l'esempio, di fare la rivoluzione sociale; e poi egli non
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sua umiliazione premeva loro assai più della loro libertà. Non vedevano il loro vero nemico nel proconsole romano, che li teneva domi, li soggiogava
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, alle sue proteste, ai suoi urli, con alte risate di scherno, con parole beffarde. Egli non li comprendeva. Il loro gorgo era così diverso dal latino
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loro dottrine; li respinse da sé. Adorare un Dio fatto schiavo e morto la morte degli schiavi, che insegna la pazienza e domanda rassegnazione? Mai. Ogni
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madre: sarebbe venuto anche per loro. Giove Nerone risparmiava i suoi fulmini; ma guai quando li lanciava! Guai a colui che ne veniva colpito! Quelle
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del mondo greco erano accorsi per vincerlo; facevano sforzi infiniti per non venir vinti da lui, ma egli li superava facilmente: essi dovevano
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la propria collera e li trova. Cortigiani vengono cacciati in esilio; schiavi torturati, crocifissi; i delatori lavorano, denunziano, accusano; vengono
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; s'inginocchierà avanti a loro e piangerà. Le sue lagrime li commuoveranno, il suo canto li renderà propizi. Ma poi cambia pensiero. Vuole rifugiarsi
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della mezzanotte. Mezzanotte! Buon Natale! Lo dicono tutti. In molte case il genitore credente racconta ai figli il grande avvenimento, e li trasporta
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speranza di ritrovar li, di riscattarli. ? Resta presso di me, lo invitò l'ospite. ? No! no! Fuggi tu pure! Vieni con me! Prendi teco i tuoi cari. Fuggiamo
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portavano di schiavi ne il nome ne gli oneri. Nessuno li aveva mai manomessi; vivevano su quella gleba, anche a loro cara, e formavano col padrone, una sola
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venir trascinati in dura prigionia, per lavori servili oppure per il mercato. Li uccidono tra i dolori più raffinati, le torture più scelte, perché
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vecchio che segue, ed.il capo li avvicina. - Che vuoi vegliardo? Chi sei? gli domanda in un pessimo latino. Il vecchio parla. Egli non ne ode le parole, è
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vestano a gramaglie. Avanti! Alla marcia, alla marcia contro il nemico!. Quanti soldati! Nessuno li ha costretti; nessuno li stipendia. Sono tutti volontari
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circondano si scoloriscono; è la morte che s'avvicina... il passaggio dalle tenebre a quella luce infinita. Chiude gli occhi e poi li apre di nuovo, a
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