I sogni dell'anarchico
bracciuoli, che ne celava quasi tutta la persona, l'altro seduto a cavalcioni di una sedia di cuoio, colle braccia incrociate sul davanzale. Quei due
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un grande, immenso fremito di rabbia, e malediva a, colui, che aveva ordinato la fabbrica e a coloro che eseguivano il lavoro. - Vili! Per qualche
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Passano i giorni. Egli è assiduo al lavoro; lavora da mane a sera, e la moglie robusta e due figli lo aiutano sui campi, mentre l'unica figlia
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Una via polverosa. Egli procede a piedi, stanco, sfinito. Va alla città vicina per chiedere giustizia. La otterrà? Ne è quasi sfiduciato. Eppure la
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. , Che è avvenuto? Balza dal letto. Già. Ha sognato. La realtà invece si è, che la tanto sospirata rivoluzione sociale è finalmente scoppiata. Egli ne
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occhi, e sente che sono bendati; la benda gli preme la fronte; vuole muovere le membra, ma tutte sono fasciate, bendate.. Dove si trova? Ricorda il
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un istante che quello fosse stato un sogno, ma poi continuò: - Peccato che non fu che un sogno. Sarei morto la morte dell'eroe. Dell'eroe? Ma il:suo
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volto dolci e non sgradevoli; la fronte bassa, l'occhio infossato, gli zigomi leggermente sporgenti; le grosse, tumide labbra hanno il colore del corallo
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Rimane a lungo, molto a lungo privo di sensi. Il cavallo si è coricato al suo fianco, ed ansa; ha la bocca aperta; la lingua ne esce penzoloni
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L'immensa estensione del mare. La trireme, mossa da cento robuste braccia che muovono il remo, vola sulla tranquilla superficie del Mediterraneo, il
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Non degnò di nessuno sguardo ammirato la dominatrice dell'orbe. Non era sensibile alle sue magnificenze. Anima di scorridore del deserto, il suo
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Egli si destò, sul suo letto di porpora, e apri gli occhi. Un sudore freddo, gelido, gl'imperlava la fronte. Girò gli occhi e guardò smarrito attorno
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Si destò quando lo volle Giove suo padre. Accorsero servi ad indossargli la tonaca di porpora, a gettargli sulle spalle il manto imperiate, a
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bel Vesuvio, il più bello tra i monti, il più delizioso; ecco Partenope, che esce luminosa dall'onda, e che egli vuole deliziare del suo canto, la
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Egli infuria nelle sale del suo palazzo. Nessuno osa avvicinarlo, tanto è adirato. La folla infuria essa pure. La delusione è stata troppo grande
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II vento soffia impetuoso, e sbatte la neve contro le lastre, scuotendo i telai delle finestre; passa sibilando.per le vie, agita i fili del
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pane, la carne, e raccontato all'agricoltore la propria sventura. Egli era stato pure un agricoltore assiduo, laborioso. Aveva dissodato il terreno, lo
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altissimi; osserva le messi bionde e mature al taglio; osserva quella terra buona, umile, ubbidiente; la sua madre e la sua nutrice, la quale, lavorata
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granai, la sua casa, tutto, tutto. I barbari sono là che gridano, urlano, ridono, danzano, bevono il suo vino, mangiano la carne dei suoi bovi che hanno
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quale scende lo scapolare della stessa stoffa. Uno ha la barba lunga, di neve, e l'altro è un giovane, dalla faccia spiritualista, dallo sguardo
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mia antica casa e nella dura prigionia; le mie spalle avevano sentito i colpi della frusta; ma poi era riuscito, per opera di buoni monaci, a riavere la
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Passano i mesi, lunghi, durante i quali egli gira di qua, di là, organizzando le masse, destando entusiasmo, esercitando i giovani, esortandoli a
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- Vile! mormorò Giovanni Giunti quando l'amico fu uscito. Egli disprezzava tutti questi uomini dalle mezze misure, che non la sapevano rompere a
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. Anche Giuda Maccabeo ha dovuto difendere colle armi e spargendo sangue la città santa" e l'altare del Dio vivente. Ed ora non si trattava di un tempio
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Le campane della cattedrale suonano a festa. E' la consacrazione. Sul sacrosanto altare si ripete il grande prodigio di Betlemme. Il Verbo incarnato
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