I sogni dell'anarchico
II salotto era molto elegante. Nel caminetto ardevano le legna e crepitavano allegramente. Su di un piccolo tavolo era collocata una bottiglia
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Egli era uscito dalla sua piccola casa dove abitava colla moglie ed una nidiata di figli, e guardava il colle vicino, dai pendii rapidi, scoscesi
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disimpegna i lavori di casa. E' troppo gracile per lavorare. - Non diventerà una contadina a modo - dicono di spesso i genitori, crollando il capo. - Non lo
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come in terra di conquista. Ladri, ladri! Avevano rubato tutto, e quanto non potevano trascinare seco, veniva distrutto. Ricorda le terribili notizie
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denunzia al generale francese e chiedere giustizia. Non camminava sulla strada polverosa, a fianco di una fila interminabile di carri, onusti del
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amore; oppure? oppure? Prorompe in un grido. Ode un rumore di ciabatte ode una voce senile, carezzevole che gli dice: ? Non si agiti! Il medico non lo
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: ? Dove sono? Attorno a lui tenebre fitte; comprese però di trovarsi sii! suo letto buono, nella sua stanza. ? Un sogno! ? mormorò. ? Ho sognato. Godette
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L'infinita estensione del deserto. Un mare di sabbia gialla, profonda, calda, infuocata, dalla quale escono, simili alle isole nel mare, delle rocce
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Rimane a lungo, molto a lungo privo di sensi. Il cavallo si è coricato al suo fianco, ed ansa; ha la bocca aperta; la lingua ne esce penzoloni
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gran mare, il bacino della civiltà. Vola, ma non trasporta passeggieri, lieti di fare il bei tragitto; felici di andare verso l'Italia, bramosi di
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Non degnò di nessuno sguardo ammirato la dominatrice dell'orbe. Non era sensibile alle sue magnificenze. Anima di scorridore del deserto, il suo
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Egli si destò, sul suo letto di porpora, e apri gli occhi. Un sudore freddo, gelido, gl'imperlava la fronte. Girò gli occhi e guardò smarrito attorno
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Si destò quando lo volle Giove suo padre. Accorsero servi ad indossargli la tonaca di porpora, a gettargli sulle spalle il manto imperiate, a
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' un'intiera città che emigra con lui; un esercito di senatori, di patrizi, che lo accompagna; cantanti, numi, gladiatori, liberti, schiavi suoi
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. Inveiscono contro di lui, e le loro imprecarzioni arrivano al suo orecchio e lo fanno fremere: Matricida! Matricida! Già. Egli ha fatto uccidere sua
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telegrafo e del telefono. che corrono sulle case, producendo certi suoni, i quali sembrano melanconici lamenta che scendono dall'alto; e poi le campana di
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che fuggiva terrorizzato, schiacciato dal peso di una sciagura infinita. Quell'uomo era, stramazzato al suolo, estenuato, avanti alla sua casa. Egli lo
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Rimane a lungo solo, sul limitare della casa e e templa i campi pingui, i lunghi filari di alberi fruttiferi, le viti, maritate ai gelsi, i pioppi
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dichiarato loro proprietà, che hanno in parte scannato, guastato. Quanto sono brutti! I loro corpi sono avviluppati in pelli di orso, di lupo, di capra
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Ma chi sono quei due uomini che si fanno imperterriti avanti, nulla temendo? Vestono una talare di lana bianca, che giunge loro al malleolo, e sulla
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Che bel sogno! Ho sognato di essere marito amato, libero lavoratore della terra, della mia terra. Certo, aveva sofferto molto, nell'incendio della
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Passano i mesi, lunghi, durante i quali egli gira di qua, di là, organizzando le masse, destando entusiasmo, esercitando i giovani, esortandoli a
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chiesa e passavano l'indomani in letizia: il pranzo di famiglia, forse la visita a qualche presepio; le campane suonavano, sostava il lavoro, le fabbriche
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' così veloce; gli sembra di volare. Non sente stanchezza alcuna. Rapidamente si susseguono i giorni ai giorni. Finalmente è giunto. Ottiene di venir
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Le campane della cattedrale suonano a festa. E' la consacrazione. Sul sacrosanto altare si ripete il grande prodigio di Betlemme. Il Verbo incarnato
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