I sogni dell'anarchico
sturata con due bicchieri riempiti di vino ed un servizio da fumo. Al tavolo sedevano due uomini, l'uno beatamente sprofondato in una gigantesca sedia a
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noi! Ci tratterà da schiavi, come già ci trattano altrove. Ritengono queste nostre terre paese di conquista. Egli fa il pugno e freme, dalla grande
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Passano i giorni. Egli è assiduo al lavoro; lavora da mane a sera, e la moglie robusta e due figli lo aiutano sui campi, mentre l'unica figlia
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giunte al suo orecchio, dei furti da loro commessi, delle loro rapine. Distrutto a Venezia il Pucintoro; distrutte numerosa merci, saccheggiato il
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fracasso, scariche di fucili, lo schioppettio nefasto e lugubre delle mitragliatrici, urli da rabbia, di dolore, ed il rombo minaccioso del cannone
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, cieco! ? urla, vedendo confermato da quell'esitanza il suo sospetto. ? Non sono medico. Speri ? osserva la voce con imbarazzo. Egli solleva le braccia
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passato anarchico, le convinzioni politiche, le sue antiche persuasioni? No, non sarebbe mono da eroe ma piuttosto da pazzo, da seduttore o da sedotto
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imperiale. Ha anelli di oro alle braccia muscolose, ed anelli alle dita, mentre il capo è coperto da un drappo prezioso, multicolore, che gli svolazza
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, inaridita; gli occhi si spengono; la povera bestia è prossima a morire di stanchezza, d'inedia, di sete. Il capo si desta. Da principio non riesce a
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L'immensa estensione del mare. La trireme, mossa da cento robuste braccia che muovono il remo, vola sulla tranquilla superficie del Mediterraneo, il
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, sempre sotto la sferza, pieno di fame, di sete, colla febbre che lo divora, desideroso di presto finire quella vita. Chiede di venir introdotto da
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a sé. L'ampia stanza, dalle pareti di marmo prezioso, ornate di grandi scudi di bronzo e di oro, era innondata di una luce tepida, che usciva da due
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sembravano un premio adeguato al suo canto. Ricordò il viaggio in Grecia, preceduto, seguito da migliata di citaredi, colla lira in mano e da un esercito di
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sacrifizi. E da Roma giungono notizie di feste date in suo onore e della folla che gli plaude. Dal terrazzino del suo grande palazzo di Baia egli domina
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dai Parti e riconquistare col loro aiuto il trono; si recherà a Roma, salirà la tribuna e commuoverà il popolo, coll'eloquenza appresa da Seneca
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, così soavi; il ricordo dei defunti genitori, dei nonni, che avevano creduto; toccano certe corde nell'anima, che da anni danno suono lontano in quella
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Egli era in preda ad un'angoscia infinita. Le notizie, giunte qualche minuto fa al suo orecchio, erano state cosi truci. Le aveva avute da un uomo
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aveva là, avanti agli occhi, che dominava collo sguardo; la. terra sua, che gli dava da vivere, che rispondeva affettuosa alle sue fatiche ed al suo
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nulla da sperare. E Dio? Perché Dio tollerava simili eccidi? Perché non insorgeva alla difesa d'Italia? Eppure non vuole morire. Chissà? E' sempre
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vecchio parla a lungo. Il capo dei goti diventa sempre più meditabondo. Finalmente scende da cavallo, si inchina avanti alla Croce, la bacia e fa un
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infiniti orrori, ho sognato goti perché ho visto tedeschi. Il 0087$ sogno terminò però bene. Ha da essere questo un omen? i sorriderà ancora un istante di
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maggiore era il suo disprezzo, se essi non sapevano sacrificare certe cose da nulla. La vigilia del Natale. La osservavano molti, molti, anche
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Egli lo guarda estatico il carroccio, lo bacia, non sa staccare lo sguardo da lui e poi va da' Alessandro. Il viaggio non gli reca difficoltà. E
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disagio. - Non è vero! - esclama. - Non è vero! Allunga il braccio e chiude la corrente elettrica. La stanza viene inondata da una luce intensa
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