I sogni dell'anarchico
fantastici, e tra fiori e mandarini si arrampicavano certi animali, che non hanno mal figurato nella natura e che erano dovuti alla pazza fantasia di
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; tira innanzi con disprezzo e questo disprezzo fa al cane assai più male, che se il passante avesse aggredito, si fosse posto alla difesa, lo avesse
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pagarlo, e il proprietario avendo insistito, lo avevano legato, denudato e flagellato a sangue; avevano flagellato pure la moglie, che era accorsa alla
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Una via polverosa. Egli procede a piedi, stanco, sfinito. Va alla città vicina per chiedere giustizia. La otterrà? Ne è quasi sfiduciato. Eppure la
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Ode un tumulto immenso. Dove si trova? Non più sulla via, che conduceva dalla sua casa, svaligiata dai francesi, alla cittadella, dove voleva porgere
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. - Chieda. Risponderò, purché mi prometta di essere molto calmo. ? Mi dirà la verità? - Glielo prometto, purché sia però calmo; che alla prima agitazione da
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ogni suo avere; aveva già confezionato le bombe e quel giorno, gettandole, avrebbe recato il maggior servizio alla patria, all'umanità. Voleva godere
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il nobile destriere non è avvezzo alla vita del deserto, alla sabbia. Avanti, Veloce, avanti! Il cavallo, sprontato dalla voce supplichevole del
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raccogliere i pensieri; sono così confusi; ma poi vede sopra di se il ciclo stellato; vede la maestosa luna; vede la cometa. Ma alla luce lunare l'astro
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. Tra i più riottosi Ramsette. Egli si trova ià, incatenato alla parete, nell'angolo più buio della stiva, col corpo coperto di piaghe, sulle quali
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alla capitale del mondo soltanto il tributo di oro e gemme ed il bottino di quadri, bronzi, colonne e statue, rubate nei templi degli dei e nei palazzi
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tappeti, ed in mezzo alla stanza sorgeva il basso letto di argento e di oro, su quattro piedi, simili a gigantesche zampe di Icone; soffici materassi e
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, cangiando i più rari riflessi metallici delle loro squame, ma non trovò piacere. Era uno dei giorni consacrati alla celebrazione dei suoi trionfi in Grecia
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compagni di ebbrezza; legioni intere di donne, rotte ad ogni vizio. Ecco il bel mare; ecco le cittadine, che sorgono quali gemme alla sua sponda; ecco il
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atterrato le sue statue nelle piazze e sul foro e negano soccorso alle sue truppe. ? I miei pretoriani! Vuole mettersi alla loro testa, marciare contro la
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povera stalla, nel rigore dell'inverno, nelle tenebre della mezzanotte, viene alla luce un piccolo fanciullo ebreo; la giovanotta madre lo avvolge in
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che fuggiva terrorizzato, schiacciato dal peso di una sciagura infinita. Quell'uomo era, stramazzato al suolo, estenuato, avanti alla sua casa. Egli lo
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con amore, offre centuplice frutto. E' quella la terra dei suoi avi; là lavorò il nonno, là il padre, là egli apprese amore al lavoro, alla vita
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e poi deve assistere all'incendio d'ella sua casa, della sua messe, alla devastazione delle sue terre. Si dimena dall'indomito e pure impotente
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vecchio parla a lungo. Il capo dei goti diventa sempre più meditabondo. Finalmente scende da cavallo, si inchina avanti alla Croce, la bacia e fa un
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alla patria. Invece tutto fu un sogno, ed io mi trovo davanti alle rovine fumamti della mia città natale. Maledetto tedesco! Assassino della nostra
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offriranno la gran vittima, e l'Italia sarà per sempre schiava dell'invasore. Alla lotta, per la tede e per l'Italia. Egli comprende, che quest'i due
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Natale! Molti non ci pensavano alla nascita del Cristo; non intendevano di solennizzare una festa cristiana; ma pure festeggiavano il Natale, e
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il carroccio, una benedizione, che sia caparra di vittoria. - Vi benedico! Il Papa auspica le benedizioni dall'Alto a chi combatte alla difesa della
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poco, a poco. Volge il capo e guarda l'orologio ai pendolo, appeso alla parete. - La mezza! Mi sono coricato alle ventitre ed ho udito battere i tre
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