I sogni dell'anarchico
sturata con due bicchieri riempiti di vino ed un servizio da fumo. Al tavolo sedevano due uomini, l'uno beatamente sprofondato in una gigantesca sedia a
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non può opporsi al ladro, il quale entra nell'abitazione del padrone amato. Il cagnolino deve limitarsi a latrare; ma il ladro neppure si cura di lui
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Passano i giorni. Egli è assiduo al lavoro; lavora da mane a sera, e la moglie robusta e due figli lo aiutano sui campi, mentre l'unica figlia
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giunte al suo orecchio, dei furti da loro commessi, delle loro rapine. Distrutto a Venezia il Pucintoro; distrutte numerosa merci, saccheggiato il
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denunzia al generale francese e chiedere giustizia. Non camminava sulla strada polverosa, a fianco di una fila interminabile di carri, onusti del
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parte sua non parlo più. ? Tiranno! ? E' il medico al quale ubbidisco. ? La rivoluzione è riuscita? - No. - No? - domandò con accento di amarezza. - Il
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pena alzarsi e mettersi allo studio, al lavoro? Studiare? Che cosa e per chi? E lavorare? Aveva scritto il suo testamento politico; aveva disposto di
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, i capelli sono crespi, la persona grande, forte, bella, tutta nervi e muscoli, una figura regate, un uomo, i! quale sembra chiamato al dominio. Ed
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Rimane a lungo, molto a lungo privo di sensi. Il cavallo si è coricato al suo fianco, ed ansa; ha la bocca aperta; la lingua ne esce penzoloni
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stiva ed accatastati colà; la bodola viene chiusa; essi si trovano al buio; incapaci di reggersi su quel suolo che danza sotto i loro piedi, che si alza
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del padrone ed erano stati regalati o venduti al fisco; schiavi inviati colà dai paesi più remoti, perché i proconsoli ed i prefetti, non mandavano
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fanciulle, che si erano gettate, pazze di amore, al suo petto! Quanto lo amavano! Era impossibile vederlo e non amarlo, e non gettarsi tra le sue braccia
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giorno anche al popolo, per le sue faccende. L'audace aveva pagato colla propria testa l'inopportuna proposta. Nel circo vi erano i giochi. Non vi
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folla gli si fa incontro festosa; inneggia ad Apollo; i sacerdoti conducono pingui tori dalle corna dorate, per immolarle al sacro nume. Egli osserva
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. Inveiscono contro di lui, e le loro imprecarzioni arrivano al suo orecchio e lo fanno fremere: Matricida! Matricida! Già. Egli ha fatto uccidere sua
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campane giunge ai fedeli che si pigiano nelle chiese, vagamene illuminate, e fissano lo sguardo sull'altare della vita, al quale il sacerdote celebra i
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Egli era in preda ad un'angoscia infinita. Le notizie, giunte qualche minuto fa al suo orecchio, erano state cosi truci. Le aveva avute da un uomo
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altissimi; osserva le messi bionde e mature al taglio; osserva quella terra buona, umile, ubbidiente; la sua madre e la sua nutrice, la quale, lavorata
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deserto, e quanto si oppone al loro passaggio diventa deserto. Case bruciate; la popolazione passata a fil di spada, scannata, uccisa tra indicibili
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Ma chi sono quei due uomini che si fanno imperterriti avanti, nulla temendo? Vestono una talare di lana bianca, che giunge loro al malleolo, e sulla
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, scuotendo il pugno chiuso verso il ciclo, mentre ili suo sguardo contempla le rovine che si presentano al suo sguardo; rovine dolorosa, terribili e
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sente che la religione è la scintilla che accende i cuori di amore all'Italia. Alessandro, Alessandro! Tutti inneggiano al Papa. E' nel suo nome che
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dal calendario. Il 25 dicembre doveva diventare giorno lavorativo, ed in quel torno venir dato al popolo un altro giorno festivo; p. e. il Natale
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s'mmesso al suo cospetto. Ecco l'Apostolico. Un vecchio piccolo, scarno, sciupato da infinite fatiche, di indicibili dolori, con un dolce sorriso paterno
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vi discende sotto le specie di candido pane ed il sacerdote alza, tra nubi d'incenso, la bianca Ostia e la mostra al "popolo, il quale l'adora
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