I sogni dell'anarchico
divenne più strano che mai; le chiazze assunsero una tinta quasi scarlatta. - Del vile ai mei A me che ho sacrificato tutto al nostro ideale; che odio
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bottoni di argento; un cappellone enorme, di panno finissimo. con gigantesche piume, una larga fascia attorno ai fianchi, dalla quale pende una grande
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castello raccontavano, che ai piedi della torre erano stati costruiti certi ambienti oscuri, che dovevano servire da prigione. Il parroco incarcerato? Il
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», lunga, sotto la sferza del solitene, e fremeva pensando ai francesi, a Napoleone, all'umiliazione d'Italia, divenuta schiava dei francesi; pensava ai
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pavimento quali fiocchi di neve, e due, quattro, cinque si accapigliano per il possesso della pisside. Egli stenta a prestar fede ai suoi occhi. Gli
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dimentica. Già. Morire nel lancio della bomba, in chiesa, assieme ai preti, che avrebbe ammazzato all'altare, ai preti, ciurmatori, imbroglioni, falsi
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fido destriero, lo sprona con certe spine di argento che ha ai calzari, gli flagella il ventre, gli apre ferite, lo fa sanguinare. Il cavallo spiega la
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grande sfinitezza e facendolo cadere in un supremo letargo.... Un dolore terribile ai polsi lo fece rinvenire. Spalancò gli occhi. Il sole era alto ed
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, ha osato aizzare gli altri prigionieri, ha tentato, quando gli hanno permesso di salire sulla tolda, di gettarsi in mare; ha detto ai suoi compagni
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avevano applaudito ai celebri cantanti, che egli aveva fatto venire dalla Grecia lontana. Avevano applaudito, perché non avevano udito lui, il sommo Apollo
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dichiararsi vinti, ed il popolo delirava e decretava a lui ghirlande, corone e premi. Colse ad Olimpia novanta premi, cento ai giochi istmici: mai tanta
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dalla lettiga d'oro con scherno quella folla, che si prostra ai suoi piedi, che lo adora; è troppo assuefatto all'adorazione delle masse, è troppo avvezzo
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! Non può privare il mondo del suo canto. La fuga! Si getta ai piedi del cortigiano. ? Salvami! Poi cambia pensiero. ? Uccidimi! lo supplica. Nessuno osa
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campane giunge ai fedeli che si pigiano nelle chiese, vagamene illuminate, e fissano lo sguardo sull'altare della vita, al quale il sacerdote celebra i
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aveva concimato, seminato, lavorato; lo aveva bagnato coi suoi sudori e costretto a dare quanto poteva: pane a sé, ai propri figli. Il suolo, grato
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Rimane a lungo solo, sul limitare della casa e e templa i campi pingui, i lunghi filari di alberi fruttiferi, le viti, maritate ai gelsi, i pioppi
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indifferenza un agnello ed un fanciullo, una donna, un vecchio. Guai a chi si oppone loro, guai a chi non ubbidisce, guai ai prigionieri che non ritengono atti a
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l'altro sorride dolcemente e continua a parlare. Paria a lungo ed addita la croce che il suo compagno sorregge e mostra a tutti: ai nemici ed ai
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quattro, terribile ammonimento ai tiranni. Non dovevano illudersi. L'anarchia non era spenta; lo spirito anarchico era, tuttora desto in Italia
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' così veloce; gli sembra di volare. Non sente stanchezza alcuna. Rapidamente si susseguono i giorni ai giorni. Finalmente è giunto. Ottiene di venir
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poco, a poco. Volge il capo e guarda l'orologio ai pendolo, appeso alla parete. - La mezza! Mi sono coricato alle ventitre ed ho udito battere i tre
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