I sogni dell'anarchico
sturata con due bicchieri riempiti di vino ed un servizio da fumo. Al tavolo sedevano due uomini, l'uno beatamente sprofondato in una gigantesca sedia a
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un grande, immenso fremito di rabbia, e malediva a, colui, che aveva ordinato la fabbrica e a coloro che eseguivano il lavoro. - Vili! Per qualche
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Passano i giorni. Egli è assiduo al lavoro; lavora da mane a sera, e la moglie robusta e due figli lo aiutano sui campi, mentre l'unica figlia
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Una via polverosa. Egli procede a piedi, stanco, sfinito. Va alla città vicina per chiedere giustizia. La otterrà? Ne è quasi sfiduciato. Eppure la
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denunzia al generale francese e chiedere giustizia. Non camminava sulla strada polverosa, a fianco di una fila interminabile di carri, onusti del
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rivoluzionari sono rinsaviti; si sono convinti, che egli era un loro benefattore, che dovevano il trionfo a lui; lo hanno raccolto, lo hanno medicato con
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L'orologio a pendola batte le sei. Il dormiente tirò un profondo respiro, aprì gli occhi, girò attorno lo sguardo smarrito e chiese a sé stesso
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sudore non ne imperla più la fronte, perche il suo corpo è privo di umor; la bocca spalancata è secca ed arida la lingua; è da trent'ore a cavallo e da
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Rimane a lungo, molto a lungo privo di sensi. Il cavallo si è coricato al suo fianco, ed ansa; ha la bocca aperta; la lingua ne esce penzoloni
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vedere Roma. la grande ammaliatrice del mondo; ma trasporta una schiera di infelici, i quali vengono inviati a duro lavoro, ad un trattamento disumano
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stabulum, schiavo in mezzo a molti schiavi: costretto ad un lavoro faticoso, umiliante, di pulizia dei cortili, di spaccatura di legno, a portare fardelli
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a sé. L'ampia stanza, dalle pareti di marmo prezioso, ornate di grandi scudi di bronzo e di oro, era innondata di una luce tepida, che usciva da due
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Si destò quando lo volle Giove suo padre. Accorsero servi ad indossargli la tonaca di porpora, a gettargli sulle spalle il manto imperiate, a
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Fa il viaggio, con mille vetture; giganteschi carri portano le sue corone, che non vuole abbandonare a Roma, che conduce seco, tanto gli sono care. E
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folla e decimarla. I pretoriani lo hanno abbandonato. ? Le amazzoni! - Sono fuggite. Sono andate a cercare altri protettori. Anche i mimi lo hanno
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tutte le chiese incominciano a suonare a gran festa. Annunziano che il Verbo si è fatto carne ed abitò tra di noi; annunziano la grande Natività. In una
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aveva concimato, seminato, lavorato; lo aveva bagnato coi suoi sudori e costretto a dare quanto poteva: pane a sé, ai propri figli. Il suolo, grato
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Rimane a lungo solo, sul limitare della casa e e templa i campi pingui, i lunghi filari di alberi fruttiferi, le viti, maritate ai gelsi, i pioppi
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indifferenza un agnello ed un fanciullo, una donna, un vecchio. Guai a chi si oppone loro, guai a chi non ubbidisce, guai ai prigionieri che non ritengono atti a
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l'altro sorride dolcemente e continua a parlare. Paria a lungo ed addita la croce che il suo compagno sorregge e mostra a tutti: ai nemici ed ai
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mia antica casa e nella dura prigionia; le mie spalle avevano sentito i colpi della frusta; ma poi era riuscito, per opera di buoni monaci, a riavere la
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Passano i mesi, lunghi, durante i quali egli gira di qua, di là, organizzando le masse, destando entusiasmo, esercitando i giovani, esortandoli a
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- Vile! mormorò Giovanni Giunti quando l'amico fu uscito. Egli disprezzava tutti questi uomini dalle mezze misure, che non la sapevano rompere a
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sullo scarno volto e certi occhi grandi, buoni, ma velati d'infinita mestizia. Il cuore del padre soffre tanto a quelle lotte, a quel sangue; soffre di
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Le campane della cattedrale suonano a festa. E' la consacrazione. Sul sacrosanto altare si ripete il grande prodigio di Betlemme. Il Verbo incarnato
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